La volatilità di Cronos dimostra i timori degli investitori della cannabis
Investing.com | 16.11.2021 15:28
Se fossero necessarie ulteriori prove per dimostrare quanto siano nervosi gli investitori nel settore della cannabis, basta vedere quanto è successo al titolo di Cronos Group (NASDAQ:CRON ) la scorsa settimana.
Questo nervosismo è parte del quadro del settore in generale, mentre alcune delle maggiori società di cannabis, che non riescono ad avere profitti in attesa della legalizzazione negli USA che aprirebbe una strada nel mercato più grande del mondo, continuano a sgomitare per primeggiare.
La canadese Cronos ha visto il suo titolo colare a picco la scorsa settimana, dopo aver annunciato di aver dovuto rinviare il suo report sugli utili del terzo trimestre. Questo rinvio è dovuto al fatto che i revisori hanno richiesto più tempo per calcolare adeguatamente la svalutazione delle sue attività USA.
Il titolo è crollato del 18,5% dai 6,70 dollari dell’8 novembre al minimo di 5,46 dollari il 10 novembre. Alla fine della scorsa settimana, è rimbalzato chiudendo in calo del 6,5% a 6,26 dollari. Ieri ha chiuso a 5,94 dollari, con una perdita del 5,1% sulla giornata.
La svalutazione comprende oneri da 220 milioni di dollari sulla sua divisione statunitense che commercializza e distribuisce prodotti a base di CBD. Si prevede che Cronos pubblichi gli utili del Q3 entro i prossimi due mesi, anche se non è stata fornita alcuna tempistica certa.
Nella nota della società si legge:
“La società non è riuscita a completare le dichiarazioni finanziarie per i tre e nove mesi terminati il 30 settembre 2021, in quanto la commissione di revisione del consiglio di amministrazione richiede ulteriore tempo per calcolare avviamento ed asset intangibili a tempo indefinito nella divisione statunitense per svalutazione. La società si aspetta di registrare oneri di svalutazione pari a non meno di 220 milioni di dollari tra avviamento ed asset intangibili a tempo indefinito nella divisione statunitense per i tre e nove mesi terminati il 30 giugno 2021 e potrebbe incorrere in ulteriori svalutazioni nei tre mesi terminati il 30 settembre 2021. Gli oneri di svalutazione non dovrebbero avere impatto su liquidità ed altre disponibilità liquide o ricavi”.
Ma non è tutto.
Il prezzo delle azioni di Cronos si è gonfiato poco prima di questo annuncio nelle speculazioni che la società di cannabis sarebbe stata acquisita completamente da uno dei suoi maggiori azionisti, il colosso del tabacco USA Altria Group (NYSE:MO) (NYSE:pubblicata da New Cannabis Ventures è: “Altria potrebbe essere in procinto di acquisire Cronos Group”.
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La notizia ha innescato un rialzo del titolo di Cronos ma, a parte offrire solo una tesi sul perché avrebbe senso l’acquisizione, non conteneva evidenze concrete. E il titolo lo ha rispecchiato. Bastava applicare la vecchia regola del giornalismo che dice di non usare mai il condizionale in un titolo, perché se qualcosa “potrebbe essere vero” altrettanto probabilmente “potrebbe non esserlo”. Il che solleva la domanda: cosa stai scrivendo?
Ma il titolo ha reagito.
Ma anche in questo caso potrebbe non essere tutto.
Se si guarda il settore della cannabis in generale, molti dei maggiori operatori hanno visto il prezzo del loro titolo spinto la scorsa settimana, quando è circolata la notizia che sta per essere presentata alla Camera dei Rappresentanti USA la bozza di una proposta di legge che rivedrebbe la questione cannabis, di fatto legalizzandola. Ma non è ancora successo niente del genere.
In conclusione, tutte queste cose fanno capire quanto siano nervosi gli investitori, il che va semplicemente ad alimentare la volatilità del settore al momento. Tutti aspettano con ansia buone notizie, anche piccole.
E forse non solo le aspettano: ne hanno disperatamente bisogno.
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