Lagarde e Powell in scena

 | 08.09.2022 09:20

Tra le incertezze di una possibile storica decisione odierna da parte della Bce e della riunione straordinaria dei ministri dell'energia europei di venerdì i mercati europei evidenziano le proprie preoccupazioni. Listini che scambiano per lo più in territorio negativo e che trovano nelle utilities, grazie al nuovo piano presentato dalla Commissioni Europea, il traino per chiudere la sessione con rialzi contenuti. Questo nonostante una revisione al rialzo sulle stime del Pil europeo per il secondo trimestre, salito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Dati che tuttavia portano in dote preoccupazioni per una possibile maggiore stretta da parte della Bce, la quale potrebbe sentirsi maggiormente confortata dal fatto che l'economia sia in grado di poter reggere un rialzo di 75 pb, il quale rappresenterebbe il maggior rialzo della Bce. Resta ovviamente una divisione interna ma l'approccio della presidente Christine Lagarde è molto politico e punta maggiormente sul compromesso tra falchi e colombe. I primi, questa volta, potrebbero prevalere, dopo il via libera concesso allo scudo anti-spread.

I mercati si aspettano, con una probabilità del 65%, decisamente in calo negli ultimi giorni, una risposta odierna energica da parte di Francoforte, anche alla luce dei decisi rialzi che molte banche centrali hanno intrapreso (ultima la Bank of Canada con un rialzo di 75 punti base). Le incertezze non riguardano la possibilità di un rialzo oppure meno, ma la quantità. 50 o 75 punti base queste le opzioni. I futures sul mercato monetario non credono che prevarrà la posizione “accomodante”, prezzando quello che sarebbe il più grande rialzo della BCE, insieme ad ulteriori aumenti fino al 2% entro febbraio.