L’argento sarà spazzato via insieme all’oro?

 | 12.11.2019 16:37

Sono saliti insieme sulla scia del fervore rialzista che solo la rara confluenza di eventi come lo scontro commerciale e l’allentamento della Fed possono generare.

Ora l’argento, spesso chiamato l’oro dei poveri, sembra destinato a condividere il cupo fato di suo cugino, il metallo giallo, nelle crescenti prospettive di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina che mandano all’aria il valore degli asset rifugio.

Ma è discutibile il fatto che questa storia sia giusta per l’argento, che in fin dei conti non è nemmeno un asset rifugio.

Oltre alle sue proprietà di brillantezza che ne giustificano parte della domanda per gioielli, l’argento è in realtà un metallo industriale che viene definito prezioso in base alla cartolarizzazione delle materie prime.

In un’era in cui viene venduto tutto ciò che è prezioso - persino il recentemente incoronato re dei metalli preziosi, il palladio - probabilmente non dovrebbe sorprendere che anche l’argento stia passando tempi duri.

Gli orsi non si scusano dopo la grande estate dell’argento

Gli orsi dell’argento non si stanno però scusando per il cambiamento dei flussi di investimento verso il metallo dalla fine dell’estate.

L’ultima volta che l’argento aveva passato un periodo tanto buono era stato nel 2016. L’impennata di quest’anno non è cominciata all’inizio del 2019. Dopo il brutto periodo tra febbraio e maggio, l’argento si è improvvisamente ripreso con un rimbalzo di ben il 23% tra giugno ed agosto. Da allora, la sua corsa è stata incostante. È crollato del 7% a settembre, per poi schizzare di oltre il 6% il mese scorso, prima di perdere tutti i rialzi dall’inizio di novembre.

Al prezzo attuale di circa 16,75 dollari l’oncia sul COMEX del New York Mercantile Exchange, l’argento mostra ancora un balzo del 10% sull’anno.