Le conseguenze del fallimento di SVB: quali compagnie USA ed europee ne hanno risentito?

 | 16.03.2023 17:07

  • Il fallimento di SVB si sarebbe potuto evitare se i dirigenti avessero prestato attenzione ad un report interno
  • Le conseguenze continuano a farsi sentire: Fed e BCE cambieranno idea sugli aumenti dei tassi?
  • Ecco i principali titoli che avevano denaro presso la SVB prima del fallimento
  • Qualcuno potrebbe essere sorpreso, ma la questione dei fallimenti bancari non è qualcosa di strano o isolato; al contrario, è molto più comune di quanto si possa pensare.

    Ad esempio, il numero medio di fallimenti tra il 2011 e il 2020 è stato di due al mese. Ma quello a cui stiamo assistendo ha delle peculiarità, in particolare due:

    • La dimensione delle compagnie coinvolte. Dopo il collasso della Washington Mutual nel 2008, si tratta del secondo e del terzo più grande fallimento nella storia statunitense.
    • Il tempo passato dall’ultima bancarotta nell’ottobre 2020 (Almena State Bank).

    La cosa peggiore è che il fallimento della SVB si sarebbe potuto evitare. Nell’ultima parte del 2020, la banca aveva ricevuto un report interno con una specifica raccomandazione: comprare bond a più breve scadenza. Il fine era minimizzare il rischio di forti perdite nel caso di un aggressivo aumento dei tassi di interesse.

    Ma i dirigenti della banca hanno ignorato il consiglio, citando i costi economici, ed hanno continuato ad investire su altri asset, con buoni profitti l’anno successivo.

    Ecco una lista di compagnie statunitensi ed europee che avevano depositato denaro presso la SVB:

    Stati Uniti:

    • Roblox (NYSE:RBLX)
    • Roku (NASDAQ:ROKU)
    • AcuityAds Holdings (NASDAQ:ATY)
    • AppLovin (NASDAQ:APP)
    • Astra Space (NASDAQ:ASTR)
    • Cohu (NASDAQ:COHU)
    • Rocket Lab USA (NASDAQ:RKLB)
    • Lantronix (NASDAQ:LTRX)
    • Alkami Technology (NASDAQ:ALKT)
    • Circle SpA (BIT:CIRC)
    • BlockFi
    • LendingClub (NYSE:LC)
    • Vir Biotechnology (NASDAQ:VIR)
    • Sunrun (NASDAQ:RUN)
    • Ginkgo Bioworks Holdings (NYSE:DNA)
    • Alphatec Holdings (NASDAQ:ATEC)

    Europa:

    • Trustpilot Group (LON:TRST)
    • Diaceutics (LON:DXRX)
    • Dianomi (LON:DNM)
    • Glantus Holdings (LON:GLAN)
    • Zealand Pharma (CSE:ZELA)
    • Pharming Group (AS:PHAR)
    • Kinnevik (ST:KINVb)
    • RWS Group (LON:RWS)
    • PCI-PAL (LON:PCIPP)
    • Yourgene Health (LON:YGEN)
    • Windward (LON:WNWD)
    • Technoprobe SpA (BIT:TPRO)
    • Alecta: il fondo pensioni svedese

    La buona notizia per queste compagnie è che, domenica, i regolatori statunitensi hanno presentato una strategia per salvaguardare i correntisti della Silicon Valley Bank o della Signature Bank (NASDAQ:SBNY).

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    Inoltre, la Federal Reserve ha rivelato i piani per un cosiddetto Bank Term Funding Program, che si occuperà della protezione degli istituti finanziari colpiti dalla volatilità di mercato dovuta al collasso di SVB.

    Anche se le misure dovrebbero garantire la stabilità finanziaria per queste compagnie per ora, i rischi permangono, in quanto le risorse per il finanziamento di nuovi progetti sembrano essersi prosciugate.

    Ricordate il consiglio di Warren Buffett nella lettera annuale agli azionisti?

    Warren Buffett ha pubblicato la sua lettera annuale agli azionisti di Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) il 25 febbraio.

    La lettera spiega bene come investire implichi scegliere buone compagnie, e non necessariamente buoni titoli.

    Ed ha citato una delle sue ricette per il successo: bastano pochi investimenti giusti per far andare benissimo il portafoglio. Pochi buoni successi nel tempo compensano gli errori.

    E ha parlato del suo caso. Ha spiegato che i suoi buoni risultati sono dovuti a 12 ottime decisioni di acquisto, una media di una ogni cinque anni.

    Ad esempio, aveva comprato 1,3 miliardi di dollari di azioni Coca-Cola (NYSE:KO) nel 1994.