Le parole di Draghi spingono al rialzo le Borse europee.

 | 03.09.2015 20:11

Quadro macro economico

Chiusura in rialzo per le maggiori Borse europee nella giornata odierna, in accelerazione dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, che ha sia annunciato misure positive per i mercati, ovvero che la Bce alzerà il limite di acquisti sui singoli titoli di Stato dal 25% al 33% sia che il Quantitative Easing europeo, se necessario, potrà durare anche oltre settembre 2016. Il presidentedella BCE ha anche rilasciato dichiarazioni preoccupanti sull’andamento futuro dell’economia europea, annunciando le nuove stime economiche secondo le quali è prevista una crescita meno veloce per l'eurozona e un livello di inflazione che risalirà più lentamente di quanto auspicabile. Nonostante le dichiarazioni parzialmente contrastanti, i mercati hanno incrementato la loro corsa, chiudendo in netto urialzo.
A Londra il Ftse100 ha chiuso in up dell’1,92%, mentre il Dax ha guadagnato 2,86 punti percentuali. Il francese Cac40 chiude con un rialzo dello +2,17%, mentre il guadagno dell’Ibex è di poco più di un punto percentuale con una chiusura a +i,05%.

Impennata anche per Piazza Affari con l'indice Ftse Mib che si è riportato di slancio sopra la soglia dei 22 mila punti con un rialzo giornaliero del 2,62% a 22.177 punti. L’effetto Draghi ha premiato soprattutto le banche. Banca Mps è salita del 4,75%, Banco Popolare del 3,64%. Molto bene anche Unicredit (MILAN:CRDI) (+2,42%) che nel corso del pomeriggio ha visto spuntare l’ipotesi riportata da Bloomberg di un taglio della forza lavoro di oltre 10 mila unità. Fitti acquisti oggi su Telecom Italia salita del 3,72%. Oggi gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno inserito Telecom Italia nella propria large cap selected list confermando il rating buy con prezzo obiettivo a 1,45 euro. Intanto si guarda a prossimi sviluppi con Vivendi (PARIS:VIV). Il ceo del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, ha affermato di aver già avviato i primi contatti con i vertici di Telecom Italia per valutare differenti opportunità di collaborazione. Il gruppo francese si è detto interessato a crescere ancora nel Sud Europa anche attraverso acquisizioni portando il mercato a riaprire i riflettori su un possibile abboccamento con Mediaset (+3,55%). Tonica anche oggi Azimut (+5,51%) che tramite la controllata lussemburghese AZ International Holdings acquisterà il restante 30% del capitale di Azimut Bosphorus Capital Portföy Yönetimi (Azb) non ancora in suo possesso. Una volta completato il processo autorizzativo da parte delle autorità competenti, Azb verrà fusa per incorporazione in Azimut Portföy Yönetimi (Azp), a sua volta interamente detenuta da AZ International Holdings. Da segnalare Unipol (+4,84%) che dal prossimo 21 settembre entrerà a far parte dell'indice Ftse Mib prendendo il posto di Autogrill (+7,05%). Quest’ultima non ha affatto pagato dazio alla notizia dell’addio al Ftse Mib sfruttando invece la sponda della promozione “buy” decisa dagli analisti di Kepler Cheuvreux con target price salito da 8,5 a 8,8 euro.
Seduta ricca di dati macro economici importanti, la prima rilevazione giunge dalla Germania con l’indice Pmi dei servizi salito a 54,9 punti. Il consensus era per una lettura a 53,6. Mentre per quanto riguarda l’intera zona euro, Markit Economics ha comunicato oggi che l’indice Pmi Composite è aumentato ad agosto, rispetto a luglio, da 53,9 a 54,3 punti. Si tratta del più alto livello dal maggio del 2011. Gli economisti avevano previsto una conferma della stima preliminare che aveva indicato 54,1 punti. Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'intera attività nella zona euro mentre un valore inferiore indica una contrazione. L'indice relativo al settore dei servizi è aumentato da 54 a 54,4 punti. Gli esperti avevano previsto una conferma della stima preliminare che aveva indicato 54,3 punti. Già martedì scorso Markit aveva comunicato che l'indice PMI manifatturiero è salito ad agosto a 52,4 punti, dai 52,3 punti di luglio. Sempre per quanto riguarda l’Eurozona, le vendite al dettaglio nel mese di luglio sono aumentate dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,5%. Il dato di giugno è stato rivisto al rialzo, da -0,6% -0,2%. Su base annua le vendite al dettaglio sono aumentate nell'Eurozona a luglio del 2,7%. Gli esperti avevano previsto un aumento del 2%. Nell'intera Unione Europea le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% su mese e del 3,3% su anno. A seguire l’appuntamento clou della giornata, con il consueto meeting di politica monetaria da parte della Bce che ha mantenuto lo “status quo” dei tassi di interesse allo 0,05%. La decisione era scontata. Esattamente un anno fa la BCE aveva tagliato i tassi di 10 punti base ad un nuovo minimo storico per la zona euro; seguire la conferenza stampa del numero uno della Bce, il quale ha dichiarato che i rischi al ribasso per l’economia sono aumentati. Mario Draghi, ha indicato che gli acquisti di asset dureranno fino al settembre 2016 o anche oltre, se necessario. Francoforte ha deciso di innalzare il limite acquistabile di una singola emissione di un titolo di Stato al 33% dal precedente 25%. Draghi ha spiegato che sono emersi ultimamente nuovi rischi al ribasso per la crescita, sarebbe tuttavia troppo presto per dire se i recenti eventi avranno effetti duraturi. Intanto lo staff della BCE ha rivisto le stime sul Pil dell'Eurozona a +1,4% da 1,5% per il 2015 e a +1,7% da +1,9% per il 2016. L'inflazione è vista ora crescere quest'anno dello 0,1% (dallo 0,3%) e il prossimo dell'1,1% (dall'1,5%). Anche durante la sessione americana, sono stati pubblicati diversi market movers. Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato oggi che la scorsa settimana le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono cresciute negli USA di 12.000 unità a 282.000 unità. Gli economisti avevano previsto 273.000 unità. Il dato della settimana precedente è stato rivisto lievemente al ribasso, da 271.000 a 270.000 unità. La media mobile delle ultime quattro settimane, che viene considerata più attendibile perchè meno volatile, è salita di 3.250 unità a 275.500 unità. Il numero delle richieste continuative è calato nella settimana terminata lo scorso 22 agosto a 2,257 milioni unità. Gli esperti avevano atteso un calo a 2,261 milioni unità. A seguire il Dipartimento del Commercio, ha comunicato oggi che il deficit della bilancia commerciale degli USA è sceso a luglio del 7,4% a $41,9 miliardi. Gli economisti avevano atteso un calo $42,7 miliardi. Il dato di giugno è stato rivisto da -$43,8 miliardi a -$45,2 miliardi. Le esportazioni degli USA sono aumentate a luglio dello 0,4% a $188,5 miliardi. Si è trattato del primo aumento da tre mesi. Le importazioni sono scese dell'1,1% a $230,40 miliardi. Ed infine è stato elaborato il nuovo dato relativo all’indice ISM non – manifatturiero, il quale nel mese di agosto ha subito una flessione, rispetto al mese di luglio, da 60,3 a 59 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 58,4 punti. Ricordiamo che un valore al di sopra di 50 punti segnala un'espansione del settore statunitense dei servizi mentre un valore inferiore indica una contrazione. Il sottoindice relativo ai nuovi ordini è sceso da 63,8 a 63,4 punti, quello relativo alla produzione da 64,9 a 63,9 punti, quello relativo alle consegne da 53 a 52,5 punti, quello relativo alle scorte da 57 a 54,5 punti, quello relativo all'occupazione da 59,6 a 56 punti e quello relativo ai prezzi da 53,7 a 50,8 punti.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora

Quadro tecnico mercato valutario

Eur/Usd

Il cambio tra l’euro ed il dollaro americano ha aperto la giornata poco mosso, le contrattazioni per tutta la sessione europea si sono mantenute all’interno di un range ristretto tra 1,1200 e 1,1240, poco sopra il livelli toccati durante la sessione asiatica in prossimità di 1,1200; anche la pubblicazione di diversi dati che hanno interessato l’Eurozona non hanno modificato il quadro degli scambi sulla major. Il grosso della movimentazione in direzione ribassista, si è avuta subito dopo ora di pranzo con il meeting della Bce che ha mantenuto inalterato i tassi di interesse, ma in particolar modo la volatilità è aumentata durante la conferenza stampa di Mario Draghi che ha catalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori. Nel giro di un’ora, è precisamente dalle ore 14.00 alle ore 15.00, la coppia ha subito un tracollo di circa 130 punti, passando da 1,1236 a 1,1110; formando una decisa candela daily ribassista con un corpo molto pronunciato ed ombre molto piccole; grazie al movimento short ben corposo, la coppia è riuscita a raggiungere il supporto posizionato in area 1,1115; zona che ho indicato nel post di fine settimana, come possibile punto di un nuovo movimento rialzista. A questo punto non resta che attendere la conferma di un nuovo spunto long da parte dell’azione del prezzo.