Le proteste a Hong Kong catturano l’attenzione dei mercati

 | 30.09.2014 11:26

Market Brief

I mercati asiatici si sono mostrati titubanti perché gli investitori s’interrogano sulla reazione della Cina alle proteste civili in corso a Hong Kong, mentre il dollaro USA si apprestava a far registrare il rialzo mensile più consistente da più di un anno. Dopo la brusca flessione della scorsa settimana e di lunedì mattina, le valute ad alto rendimento hanno recuperato un po’ di terreno. L’AUD/USD è sceso a un minimo pari a 0,8694 prima di compiere un rally deciso fino a 0,8765 senza che vi fosse un motivo chiaro. L’EUR/USD è rimbalzato a 1,2698, mentre l’USD/JPY è scivolato a 109,23. Le valute dei mercati emergenti asiatici hanno avuto un andamento simile, hanno aperto in calo per poi recuperare in tarda mattinata. In generale, l’azionario si è indebolito in Asia, guidato dalla graduale flessione del Nikkei nel corso della mattinata, l’indice ha poi chiuso la seduta in calo dell’1,5%. Il persistere dei disordini politici a Hong Kong ha contribuito a far scendere l’Hang Seng e l’indice HSCEI dell’1,3%, mentre il Kospi ha ceduto lo 0,85% e Taiwan è in calo dello 0,7%. Al contrario, Shanghai fa registrare un marginale rialzo. Gran parte dei mercati dell’Asia sudorientale è in leggero calo.

Ad agosto, la produzione industriale giapponese è stata debole, in flessione dell’1,5% su base mensile, più fiacca rispetto al +0,2% previsto dai mercati. La produzione su base annua è scesa al 2,9%, dopo il calo dello 0,7% del mese scorso. Ciò nonostante, le vendite al dettaglio sono cresciute dell’1,9% m/m rispetto allo 0,5% previsto e dopo la lieve flessione pari allo 0,5% m/m registrata a luglio. Mentre le proteste di Hong Kong rubano la scena e danneggiano la propensione al rischio complessiva, il PMI manifatturiero cinese riferito a settembre di HSBC è stato rivisto al ribasso, a 50,2 punti, rispetto ai 50,5 della prima stima. In Nuova Zelanda, a settembre il dato ANZ sulla fiducia dei consumatori è sceso ai minimi dall’estate del 2012, attestandosi a 13,4 punti, rispetto ai 24,4 di agosto. La flessione è stata attribuita all’incertezza generata dalle elezioni, che ha pesato sul sentiment. Ciò nonostante, il dato ANZ sulle attività future, che ha un potere predittivo sulla crescita più elevato, è rimasto solido a 37 punti.

Oggi sarà pubblicato il dato sulla crescita del PIL riferita al secondo trimestre nel Regno Unito, per cui il mercato prevede una crescita dello 0,8% t/t. Sospettiamo che il rischio sia al rialzo. Ora che il referendum scozzese è alle nostre spalle, l’attenzione torna a concentrarsi sui fondamentali. Vista la solidità dei dati, è molto probabile che la BoE inizierà a restringere la politica prima dell’anno nuovo. Sebbene continuiamo a ritenere che questo rischio sia molto elevato, secondo noi la retorica della BoE, sempre molto legata ai dati, farà sì che i mercati ne imitino l’andamento. Il dato flash sull’inflazione (HIPC) dell’Eurozona è visto stabile allo 0,3% a/a. Il dato HICP riferito all’Italia è visto in calo del -0,1% a/a a settembre, in rialzo rispetto al -0,2% a/a di agosto. Il tasso di disoccupazione tedesco riferito a settembre dovrebbe rimanere invariato al 6,7%, come pure quello relativo alla disoccupazione nell’Eurozona, previsto stabile all’11,5%.

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Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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