Le vendite di NZD sono un’opportunità per rafforzare i lunghi?

 | 24.07.2014 13:28

h2 Forex News and Events

La decisione della RBNZ di sospendere i rialzi dei tassi d’interesse ha colpito il complesso NZD; nelle ultime 24 ore, il kiwi ha avuto l’andamento peggiore, fra le valute del G10, nei confronti dell’USD. Anche se il comunicato che ha accompagnato la decisione è sembrato meno aggressivo, le vendite di NZD probabilmente creeranno opportunità di acquisto sui minimi, visto che il kiwi rimane interessante per le operazioni di carry-trade, considerando che le altre banche centrali non hanno ancora fissato una tabella di marcia per dare avvio alla normalizzazione. Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio inferiori alle attese pesano sulla GBP, ma l’impostazione generale rimane positiva per la sterlina.

Ci sono delle opportunità nello scivolone dell’NZD?

Alla riunione del 24 luglio, la RBNZ ha aumentato di altri 25 punti base l’OCR, il comunicato che ha accompagnato la decisione è risultato molto meno aggressivo. Il governatore della RBNZ Wheeler ha detto che la banca sospenderà i rialzi del tasso, visti il livello “ingiustificato e insostenibile” del kiwi (NZD) e l’inflazione moderata. Secondo Wheeler, “Poiché il tasso di cambio ancora non si adattato all’indebolimento dei prezzi delle materie prime, [...] c’è spazio per una flessione consistente”. Sarà necessario un “periodo di valutazione” prima di riportare i tassi d’interesse a livelli “più neutrali”. Sulla base della ponderazione basata sugli scambi commerciali, il kiwi è ancora ai livelli massimi dal 2008; ciò rappresenta un apprezzamento superiore al 40% dal forte calo del 2009.

Sul fronte dei dati, nel secondo trimestre l’inflazione è cresciuta a un ritmo dell’1,6% su base annua, molto meno dell’1,8% previsto (rispetto all’1,5% precedente). Inoltre, il rallentamento dei prezzi delle case, il calo significativo dei prezzi e dei volumi dei prodotti caseari, sommati al recente deterioramento della fiducia di consumatori e imprese, permettono a Wheeler di lasciare i tassi fermi per molti mesi a venire. A nostro avviso, la situazione invariata, volta a stabilizzare i costi dei prestiti, durerà almeno fino alle elezioni politiche in programma il 20 settembre.

Dopo la decisione di Wheeler di fare una pausa dopo quattro mesi consecutivi di rialzi dei tassi, la coppia NZD/USD ha compiuto uno scivolone. La coppia è scesa a 0,8568 per la prima volta dal 12 giugno, il momentum ribassista si è rafforzato perché sono state violate le medie mobili a 50 e 100 giorni (rispettivamente a 0,8652 e 0,8627). Nonostante l’impostazione negativa di breve termine, le condizioni d’ipervenduto dovrebbero generare opportunità di acquisto sui minimi per la coppia NZD/USD, giacché il kiwi rimane una buona valuta per le operazioni di carry-trade. Discrete barriere per le opzioni dovrebbero limitare il rialzo a 0,8600/30, mentre il supporto tecnico critico staziona in corrispondenza del minimo del canale di trend rialzista dell’anno corrente (attualmente a 0,8542).

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Le forti vendite di kiwi hanno spinto l’AUD/NZD a 1,1016. Il fallito superamento di 1,1040 (50% di Fibonacci sulla flessione in atto da novembre 2013 a gennaio 2014) all’apertura della seduta europea lascia presagire una correzione al ribasso, visti i livelli attuali. S’intravede resistenza a 1,1040/85 (50% di Fibonacci / massimo del trend ascendente dell’anno corrente). Sul grafico della coppia NZD/JPY, i livelli tecnici sono calati pesantemente. La banda di Bollinger inferiore a 30 giorni (87,625) è stata violata significativamente al ribasso, riteniamo che la coppia si riporterà verso la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (87,578 / 87,729).

Nel Regno Unito deludono le vendite al dettaglio

A giugno, nel Regno Unito le vendite al dettaglio, esclusi i veicoli, hanno subito una contrazione inattesa pari al -0,1%; su base annua, la crescita delle vendite al dettaglio è quindi calata al 4,0% (rispetto al 4,7% precedente). Le vendite al dettaglio, inclusi i veicoli, hanno subito un rallentamento, passando dal 3,9% al 3,6% a/a. La coppia GBP/USD è scesa a 1,7009 perché gli operatori si sono allineati ai commenti di Carney sul futuro della politica monetaria della BoE. Ieri, nel suo intervento a Glasgow, il governatore della BoE Carney ha sottolineato l’importanza dei dati nella decisione di dare avvio all’aumento dei tassi. I dati di oggi chiaramente non sostengono i falchi della BoE, ma, stando alla Confindustria britannica, l’espansione delle vendite al dettaglio dovrebbe continuare, visto l’aumento della spesa al consumo nel settore alimentare e dell’abbigliamento.

Dal punto di vista tecnico, la coppia GBP/USD sta calando costantemente e s’imbatte in discrete offerte per opzioni in scadenza oggi in area 1,7000/25. La coppia rimane tranquillamente nel canale di trend ascendente dell’anno corrente (1,6888/1,7362). La prossima zona di supporto entra in gioco a 1,6923/64 (minimo 18 giugno / media mobile a 50 giorni).

L’EUR/GBP ha recuperato fino a 0,79236 dopo i dati. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente rialzisti dopo il rimbalzo dal minimo dell’anno, pari a 0,78748, segnato il 23 luglio. Le offerte prima della media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,79416) dovrebbero limitare i rally. S’intravede un’altra resistenza in corrispondenza del massimo del canale di trend discendente di giugno-luglio (oggi a 0,79694). Sul lato discendente, discrete offerte per le opzioni stazionano a 0,78000 prima della campanella di chiusura settimanale.