L'errore più grande, una dipendenza "ostile" in un Mercato energivoro!

 | 28.03.2022 09:09


Se dobbiamo parlare delle molteplici sfaccettature del "problema" Ucraina-Russia, queste vanno dall'economia al geopolitico.

E il paradosso (spiacevole), a mio avviso, è il desiderio di "punire" la Russia per il suo comportamento (giustamente da condannare) pur sapendo che risulta enormemente complicato vista la forte "dipendenza" dell'Europa per soddisfare i suoi bisogni "energetici".

Infatti la Russia fornisce un terzo del petrolio e quasi la metà di gas e carbone. Consegue una "difficoltà" nell'organizzare fonti di energia alternative con così breve preavviso (in particolare in questo periodo dell'anno, quando le persone hanno bisogno di riscaldare le proprie case) e vietando "completamente" le esportazioni provocherebbe una interruzione dell'approvvigionamento energetico all'intero vecchio continente.

Il "colpo di scena" è stato di Putin più che dell'Occidente.

Infatti sta "incassando" dall'Europa circa 1 miliardo di dollari al giorno, visto il rialzo del greggio del 40%, passando a tutti gli effetti da sanzionato a "sanzionatore".

Inoltre ha chiesto ai paesi della blacklist pagamenti per gas e petrolio in "rubli". Questo, al di là della strategia del conflitto, andrebbe nella direzione di cambiare i parametri di riferimento valutari rispetto alle materie prime. E come se non bastasse, in questo caso, anche a favore della Cina e India che stanno raddoppiando le richieste di gas (100 miliardi di metri cubi) con la realizzazione di un nuovo gasdotto.

L'impatto del mercato alla notizia è stato più che positivo, il rublo si è apprezzato nei confronti del dollaro e dell'euro (USD/RUB - EUR/RUB).