L’importanza del rendimento: il caso FCA

 | 16.12.2020 08:36

Una delle caratteristiche del mercato attuale è la disperata ricerca di rendimento. Con i bond praticamente “uccisi” dalle politiche monetarie delle banche centrali, che con i QE li hanno resi inappetibili per l’investitore tradizionale, le azioni sono diventate l’alternativa numero uno.
 
L’investitore cerca allora vere e proprie proximity dei bonds, cioè titoli che abbiano volatilità il più possibile contenuta e siano in grado di offrire dividendi appetibili. Sul nostro listino in tal senso spiccano titoli come Terna (MI:TRN) o Snam (MI:SRG), capaci di offrire rendimento senza troppi patemi.
 
In realtà anche la banche potrebbero appartenere a questa categoria. Benché più volatili, potrebbero offrire dividendi allettanti ma, con l’avvento della pandemia e il conseguente blocco del pagamento dei dividendi per il settore, hanno per ora perso questo appeal e sono di conseguenza risultate vendute (in attesa di notizie diverse in merito).
 
Più i mercati recuperano più diventa difficile identificare titoli in grado di offrire rendimenti che giustifichino il maggior rischio nell’investimento azionario. Per questo nel 2021 i mercati si focalizzeranno tremendamente sugli earnings, che saranno fondamentali market movers.
 
Lo sa bene Stm (PA:STM), che dopo l’annuncio recente dello slittamento di un anno del raggiungimento di determinati obiettivi di bilancio, si è vista sottoposta a forti vendite.
 
Soprattutto lo sa Fiat (MI:FCHA), che ha vissuto una stagione incredibile, raggiungendo e superando i prezzi pre-covid, in un momento assolutamente non brillante per il settore auto, solo grazie al maxi dividendo da 2,9 miliardi pre-fusione con Peugeot che, annunciato a settembre, dovrebbe essere pagato entro marzo.
 
La scommessa per il titolo sarà sul dopo…
 
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