L'iper-inflazione fa volare Bitcoin e Gold. Ecco chi dei due ne beneficerà di più

 | 12.11.2021 10:34

Per anni l'obiettivo delle Banche Centrali è stata la lotta alla Deflazione contro cui, in questo momento, non avrebbero altre soluzioni che mantenere i tassi ai minimi. Quindi garantire l'inflazione a determinati livelli, risulta necessaria (in un certo senso) contro l'eventualità citata poc'anzi, viene percepita come nota positiva anche per non spaventare gli investitori con un rialzo dei tassi reali.

Di recente, i rendimenti dei titoli di stato (a breve termine) sono aumentati per via della "sola" possibilità che i tassi possano essere alzati il prossimo anno (US2Y +0,5% e US10Y dell'1,5% - questo perchè sono state "scaricate" dagli investitori per paura di vedere il loro premio eroso dall’inflazione futura), il Breakeven Inflation Rate (il tasso di pareggio a 5 anni sui titoli protetti dall'inflazione del Tesoro) è salito oltre il 3%, c'è stato una sorta di "Bear Flutting" che si verifica quando le Banche Centrali diventano meno accomodanti ridimensionando le prospettive di crescita di lungo periodo e sta prendendo piede la possibilità che il CPI possa arrivare al 6%. In tutto ciò si è potuta evidenziare la correlazione positiva tra il settore finanziario (XLF) e l'US10Y, parte dei guadagni di questo settore è dovuto dai prestiti che concedono e più i tassi di interesse verranno visti al rialzo più ci guadagneranno.


La Yellen, gli scorsi giorni, ha ribadito che l'inflazione elevata non durerà "oltre il prossimo anno" e che non si ripeterà un aumento dei prezzi come negli anni '70.

Tralasciando per un attimo il "problema" inflazione, quello che più preoccupa gli investitori è il "policy mistake"(errore politico) cioè un rialzo dei tassi "anticipato" da parte delle Banche Centrali che "freni" la crescita. Infatti Alessandro Albano nel suo articolo "Usa, inflazione mai così alta da 30 anni. Nasdaq pesante in avvio" ha fatto notare come i futures CME sui tassi d'interesse della Fed stanno prezzando 3 aumenti nel 2022, il primo a giugno.


I prezzi al consumo sono aumentati in modo repentino rispetto agli ultimi trent'anni.

L'IPC è aumentato del 6,2% ad Ottobre rispetto al 2020 e questo ritmo è simile al 1990, i prezzi in vari settori sono cesciuti dello 0,4% tra il mese di Agosto e quello di Settembre (mentre l'inflazione in zona euro dovrebbe raggiungere il picco dei 3,7%).

A guidare, come un pilota di F1, è stato l'aumento dei costi dell'energia insieme a quello dei prezzi per le auto usate e nuove (che avevano causato in parte l'aumento dell'inflazione) sono in rialzo del 2,5% da Settembre mentre hanno avuto un aumento annuale del 26%. Anche il costo degli Hotel è aumentato del 1,5% arrivando anch'esso ad un rialzo annuo del 26%. Ma non solo, anche i prezzi per l'assistenza medica, per gli oggetti della casa e gli affitti del 3% annuo, i trasporti dello 0,4%.

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L'Indice energetico è aumentato del 5% circa da Settembre (del 30% su base annua) e la benzina del 6%. Proprio al riguardo il Presidente Biden, ha dichiarato come "priorità assoluta" difendersi da determinate manipolazioni dei prezzi, con l'approvazione del Congresso del suo disegno di legge da 1,75 trilioni di dollari che creerà anche migliaia di posti di lavoro e ne beneficeranno anche i trasporti che ridurranno i "colli di bottiglia" della catena di approvvigionamento, abbassando le pressioni inflazionistiche. E se invece questo farà aumentare ancora di molto l'inflazione?

A beneficiarne saranno sicuramente le aziende coinvolte nella produzione come Eaton Corp Plc, United Rentals Inc (NYSE:URI) e Deere&Co (sono solo alcune) senza dimenticarci dell'ETF The Global X U.S. Infrastructure Development.


I dati stanno "tradendo", come già detto più volte in altre analisi, la Fed che ha già ridotto il suo programma di acquisto di 120 miliardi di dollari (di 15 miliardi in meno al mese e terminerà tra 8 mesi) e come la Yellen, anche Powell ritiene l'inflazione passeggera, o meglio transitoria. Nel momento in cui sarà necessario un altro intervento potremmo aspettarci prima un ulteriore riduzione degli acquisti e quindi una diminuzione del periodo del QE, e successivamente un aumento dei tassi.


Dov'è finita la liquidità?

Bitcoin e Gold sono "esplosi", come conseguenza della tanto attesa "iperinflazione", cambiando (almeno per il momento) la loro correlazione da negativa a positiva?