Lo scandalo sui voti di EOS fa emergere problemi legati a fiducia e gestione

 | 10.10.2018 07:38

In quello che sembra rappresentare un colpo inferto ad uno dei suoi protocolli di base, la decentralizzazione, la criptovaluta EOS di recente si è trovata invischiata in uno scandalo legato alle accuse di collusione tra una cripto-piazza asiatica e i membri votanti per i produttori di blocchi EOS.

Circolano notizie in base alle quali la quinta principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, con un valore di quasi 5,4 miliardi di dollari al momento della scrittura, sarebbe nei guai per le accuse secondo cui la piazza di Singapore Huobi potrebbe aver cercato di aiutare se stessa ed altri produttori di blocchi ad ottenere voti che consentirebbero loro di manipolare e controllare il processo di verifica del sistema proof-of-stake di EOS.

A fine settembre, l’utente Twitter Maple Leaf Capital ha twittato:

“Di recente, nella comunità cinese sta circolando un documento excel interno di Huobi (uno dei BP [produttori di blocchi]). Questo file documenta la collusione, il voto reciproco e le ricompense che avvengono all’interno della comunità cinese dei BP. Sto cercando di ottenere il file”.

Per chi non lo sapesse, il termine BP indica i produttori di blocchi che dovrebbero essere le entità decentralizzate che governano la blockchain EOS e producono di fatto i blocchi digitali che compongono la blockchain della criptovaluta. Secondo le accuse, Huobi avrebbe votato per 20 specifici produttori di blocchi e in cambio 16 di essi avrebbero votato per Huobi.

Huobi ha però smentito le accuse:

“In base alle indagini iniziali, non ci sono contratti finanziari tra Huobi ed altre eventuali terze parti. L’indagine è ancora in corso e di conseguenza chiediamo la vostra pazienza e collaborazione nella questione”.

Non molto dopo la pubblicazione della notizia su EOS, Apple ha discretamente rimosso un presunto portafoglio di criptovalute maligno, EOSIO Wallet Explorer, dal suo App Store, in seguito alle lamentele di alcuni utenti secondo cui i propri token EOS sarebbero stati rubati dopo aver utilizzato l’app.