Lo Yen resta sempre in fase di congestione

 | 01.03.2015 16:34

Trend weekly rialzista dal 31.08.2014
Trend daily rialzista dal 21.05.2014

La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in lieve rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,1% a 18.797,94 punti e il Topix lo 0,1% a 1.523,85 punti. Era dall'aprile del 2000 che il Nikkei non chiudeva a tali livelli. I dati macroeconomici pubblicati oggi in Giappone sono stati contrastanti. Mentre la produzione industriale ha sorpreso positivamente, le spese da parte delle famiglie sono calate più delle attese. L'inflazione ha rallentato inoltre per il sesto mese di fila. Orix ha chiuso in rialzo del 4,5%. Moody’s ha alzato il rating sul debito del gruppo finanziario da "Baa2" a "Baa1". Yamaha Motor ha chiuso in rialzo del 2%. Il presidente del secondo produttore al mondo di motociclette ha dichiarato che il gruppo intende produrre e vendere veicoli di piccola cilindrata in Europa a partire dal 2019. Nell’ultima seduta del mese di febbraio, il paese del Sol Levante, è stato molto attivo dal punto di vista macroeconomico. Partiamo dal tasso di disoccupazione che a gennaio è cresciuto al 3,6% dal 3,4% della precedente rilevazione. Le attese erano per un dato stabile al 3,4%. A seguire: l'indice dei prezzi al consumo a gennaio è rimasto stabile al 2,4% su base annua rispetto alla precedente rilevazione. Il dato è in linea con le stime degli analisti; poi è stato pubblicato il nuovo dato relativo alla produzione industriale che ha mostrato a gennaio, nella lettura preliminare, un calo su base annua del 2,6% dalla crescita dello 0,1% della precedente rilevazione e contro un'attesa di un -3,1%. Su base mensile c'è stato un aumento del 4% dal precedente +0,8% contro una stima di un +2,7%. Infine, è stato dato risalto anche al tasso di inflazione, il quale, a gennaio, per il sesto mese di fila, ha subito un rallentamento. I prezzi al consumo "core", che escludono i prezzi degli alimentari freschi ma includono i costi per l'energia, sono aumentati del 2,2%, dal 2,5% di dicembre. Gli economisti avevano previsto un aumento del 2,3%. Al netto dell'effetto dell'aumento dell'IVA, l'inflazione ''core'' si è attestata a gennaio allo 0,2%, dallo 0,5% del mese precedente. Si tratta del più basso livello dal maggio del 2013. Il rimbalzo moderato dei prezzi del petrolio potrebbe fare da sponda al raggiungimento del target di inflazione al 2%. Lo ha rimarcato venerdì il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, che si aspetta una risalita costante dei prezzi. "La banca centrale non risponde agli sviluppi dei prezzi del petrolio - ha aggiunto Kuroda - ma nella conduzione della politica monetaria si seguirà da vicino il modo in cui questi fattori influenzano le aspettative di inflazione". Sul valutario il rapporto tra la valuta americana e lo yen, ha subito nell’ultima seduta del mese di febbraio un rialzo, che di fronte a tentativi di storno dei listini americani ci conferma come non si tratti di situazioni di risk off evidenziando che il mercato continui ad oscillare tra i movimento dollaro-centrici (quando vengono pubblicati dati relativi all’economia a stelle e strisce) e decorrelazioni di breve periodo tra le diverse divise, quando invece le rilevazioni macro o le news riguardano altre economie. Ritornando all’analisi della coppia USD/JPY su base daily, notiamo che nonostante i brutti dati macroeconomici non hanno influito sull’andamento dello yen che si è spinto, nell’ultima seduta, verso i massimi settimanali fino a 119,80. In realtà l’assenza di un movimento che penalizzasse lo yen è dovuto anche ai buoni dati sulla produzione industriale nipponica. La lettura tecnica, nonostante il movimento rialzista di venerdì, resta sempre di stampo laterale entro un range leggermente più alto di quello delle scorse ottave. L’area di congestione dove i prezzi circolano, dall’ultima decade del mese di novembre del 2014, è molto grande, con un gap di quasi 500 punti tra i due livelli statici a 116,86 e 121,84. Ma nonostante questa grande area flat, il posizionamento delle candele al di sopra le medie mobili, fa presupporre che nelle prossime sedute potremmo assistere ad ulteriori movimenti rialzisti. Al momento la situazione tecnica è quella che è, ovvero non risulta essere delle migliori, quindi è consigliabile ancora restare flat in attesa che lo scenario nelle prossime sedute diventi più chiaro e leggibile, prestando attenzione alla rottura al rialzo dell'ultimo swing high in area 119,80, dove in caso affermativo potremmo avere un allungo fino alla resistenza posizionata a 121,84; ovviamente potremmo avere uno scenario alternativo al precedente in caso di rottura confermata verso il basso delle due Ema.