Londra approva il primo vaccino bivalente di Moderna

 | 17.08.2022 15:47

Il nuovo siero a tecnologia m-RNA è in grado di contrastare sia il Covid-19, sia Omicron: verrà somministrato alle persone dai 18 anni in su. Gli analisti prevedono nel 2023 una riduzione del 50% della domanda globale di vaccini. Il parere di Goldman Sachs (NYSE:GS)

In Gran Bretagna è in forte calo il numero dei nuovi contagi.

La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo ad avere approvato due giorni fa il nuovo vaccino bivalente di Moderna, in grado di contrastare sia il Covid-19 originario, sia la variante Omicron. Il nuovo prodotto di Moderna, realizzato sempre con tecnologia m-RNA, ha ricevuto l’autorizzazione per essere somministrata alle persone dai 18 anni in su. L’autorizzazione arriva mentre in Gran Bretagna è in forte diminuzione il numero dei nuovi contagi: i dati del governo segnalano che negli ultimi sette giorni si sono verificati 50.414 casi, con un calo del 23,7% rispetto alla settimana precedente.
Stephane Bancel, Ceo di Moderna, ha accolto con favore la notizia, affermando che “rappresenta la prima autorizzazione di un vaccino bivalente contenente Omicron”. “Questo vaccino bivalente – ha aggiunto Bancel - avrà un ruolo importante nel proteggere le persone nel Regno Unito dal Covid-19, mentre entriamo nei mesi invernali”.

Per gli Usa Moderna prepara un nuovo booster.

Moderna ha dichiarato che “si aspetta ulteriori decisioni di autorizzazione nelle prossime settimane” da Canada e Australia. Per gli Stati Uniti, invece, Moderna sta preparando un booster differente che sarà pronto in autunno, specifico per le subvarianti BA.4/BA.5 di Omicron che si sono diffuse rapidamente nei mesi scorsi.
In seguito a queste notizie lunedì 15 agosto l’azione Moderna ha messo a segno un rialzo del 3,3%, ma il giorno successivo ha ceduto tutto il terreno guadagnato. Il titolo registra un calo del 28% dall’inizio dell’anno e del 68% dal massimo storico di 464 dollari segnato il 10 settembre 2021.

Il fatturato 2023 previsto in calo del 54%.

La domanda globale di vaccini anti-Covid ha già iniziato a ridursi. Gli analisti prevedono che le vendite di vaccini, sia di Moderna che di Pfizer (NYSE:PFE), si dimezzeranno fra il 2022 e il 2023. Una tendenza che si riflette in un drastico calo del fatturato futuro di Moderna: il consensus degli analisti stima che i ricavi del 2022 saliranno a 21,8 miliardi di dollari, in crescita del 18,5% sull’anno precedente. Ma nel 2023 i ricavi di Moderna sono previsti a solo 10 miliardi di dollari (-54%). L’utile dovrebbe scendere dagli 11 miliardi del 2022 ai 3,2 miliardi del 2023.

Il target price medio degli analisti è 214 dollari.

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Al prezzo attuale Moderna capitalizza 65,9 miliardi di dollari, vale a dire 6,3 volte gli utili attesi per il 2022 e 22,1 volte gli utili del 2023. Gli analisti vedono comunque un potenziale di rialzo nel titolo, dato che il consensus indica un target price medio di 214 dollari (upside del 27%). Fra i broker positivi c’è Goldman Sachs con raccomandazione Buy e target price di 296 dollari.

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