L’oro scende verso i 1.250 dollari a causa del dollaro forte

 | 21.05.2018 16:01

In un lampante esempio di come i mercati finanziari siano pieni di sorprese anche per chi (noi compresi) afferma di comprenderli, il dollaro è ora estremamente rialzista dopo aver sopportato delle prospettive davvero ribassiste.

A essere onesti, una prospettiva rialzista o ribassista dipende da quale finestra temporale viene scelta dal trader, dal momento che temi diversi influiscono su un asset in base ad archi temporali differenti.

Il dollaro dovrebbe segnare un crollo del 5% entro fine anno, con l’attenzione degli investitori che torna al peggioramento di due deficit USA: quello fiscale e quello del conto corrente.

Oggi è il secondo giorno in discesa per il rendimento dei bond a 10 anni USA, sebbene al momento della scrittura stiano segnando di nuovo un rialzo, il che spinge i trader a ritenere che il rendimento dei bond possa stare perdendo lo slancio.

Ricordiamo ai lettori che siamo stati rialzisti sul rendimento anche dopo lo stallo registrato tra il 26 aprile e il 14 maggio, per 12 sedute. E quindi questa pausa di due giorni ha pochissimo valore predittivo.

Un altro punto su cui essere pessimisti è la crescente sensazione che gli Stati Uniti siano diventati un partner commerciale inaffidabile, con un presidente imprevedibile al comando.

Questo aspetto potrebbe spingere i paesi a cominciare ad importare da nazioni più prevedibili, facendo diminuire la domanda del dollaro.

h3 Dollaro in salita, euro e sterlina in difficoltà/h3

Tuttavia, almeno per il momento, il dollaro è la valuta da avere in tasca, dopo che la guerra commerciale (che ha costituito il suo principale ostacolo) sembra essere lontana, almeno per ora.

A questo si aggiunge il fatto che l’euro e la sterlina stanno affrontando dei problemi.

Sulla sterlina pesa l’attesa dei dati britannici come l’indice IPC e la seconda lettura del PIL in un clima di instabilità politica.

L’euro è sotto pressione con il governo italiano sulla strada di una coalizione che potrebbe seguire l’esempio del Regno Unito ed uscire dall’UE. Il rischio aggiunto in Italia potrebbe spingere al selloff i proprietari di bond italiani, mettendo ulteriore pressione sull’euro, mentre i Buoni del Tesoro USA sono un’oasi di calma.

Tutto ciò spinge ad avere delle prospettive rialziste sul dollaro a breve e medio termine e di conseguenza delle prospettive ribassiste sull’oro per lo stesso periodo.