L’S&P 500 potrebbe uscire dai pattern rialzisti oggi: su cosa buttarsi

 | 12.04.2024 06:58

  • Il grafico dello S&P 500 mostra segni di debolezza, in particolare con la rottura al di sotto della media mobile esponenziale a 21 giorni, segnalando un potenziale trend ribassista.
  • I trader stanno osservando attentamente il comportamento dello SPY intorno ai livelli di resistenza chiave, con la EMA a 21 giorni che funge da barriera critica.
  • Nonostante il segnale ribassista dello SPY, alcuni settori e singoli titoli continuano a mostrare pattern rialzisti, offrendo potenziali opportunità di trading nell’incertezza del mercato.
  • La grande notizia della settimana è stata la pubblicazione di un altro report IPC più forte del previsto, che ha spinto gli investitori a rimandare le aspettative sul taglio dei tassi.

    Il mercato ora pensa che la Federal Reserve taglierà i tassi solo due volte quest’anno a partire da settembre, una svolta importante che sembrava improbabile all’inizio dell’anno.

    Tuttavia, se da un lato c’è il rischio che i principali indici scendano a causa del continuo aumento dei rendimenti obbligazionari, a causa delle preoccupazioni sull’inflazione e sul fatto che i tassi d’interesse rimangano elevati più a lungo del previsto, dall’altro ci sono alcuni settori o titoli che potrebbero ancora tenere bene.

    L’attuale contesto di mercato impone agli investitori di essere selettivi sui titoli in cui investire.

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    Tra i settori e i singoli titoli che potrebbero fare bene in questo scenario ci sono XLE (NYSE:XLE) e Exxon Mobil Corp (NYSE:XOM).

    Cosa aspettarsi per il resto della settimana?

    La risposta del mercato è stata rapida mercoledì, anche se non abbiamo assistito a un ulteriore ribasso dopo l’immediata reazione negativa ai dati dell’IPC, il che suggerisce che i trader ribassisti hanno troppa paura di ostacolare i mercati azionari vista la forza del rally degli ultimi due trimestri, con gli investitori che hanno ignorato ogni sorta di catalizzatore ribassista.

    Inoltre, questa settimana si parte con gli utili bancari, un altro fattore che scoraggia gli orsi dall’entrare nella mischia con troppa forza, mentre il rally del greggio, dovuto all’esacerbarsi dei rischi geopolitici in Medio Oriente riguardanti l’Iran e Israele, ha contribuito a sostenere i prezzi delle azioni delle società energetiche.

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    I trader terranno d’occhio i dati sull’IPP, dopo il report IPC più forte del previsto del giorno precedente. Se le prove di un’inflazione persistente saranno evidenti anche nei dati PPI, ciò potrebbe pesare ulteriormente sul sentimento di rischio.

    Le azioni sono destinate a una correzione più profonda?

    L’inizio un po’ fiacco del 2° trimestre arriva dopo che le azioni hanno fatto faville negli ultimi 5 mesi, grazie anche all’entusiasmo dell’AI e all’ottimismo precedente sui potenziali tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve e delle altre principali banche centrali, a partire da giugno o anche prima.

    Dalla fine di ottobre, l’indice S&P 500 è salito di circa il 28%, quindi c’era sempre la possibilità di una presa di profitto che si è verificata nelle ultime due settimane. Ora c’è una nuova incertezza sui tassi d’interesse e la valutazione del mercato sulla probabilità di un taglio a giugno è scesa bruscamente.

    Nonostante la forte stretta della Fed, l’inflazione sta mostrando nuovamente segni di accelerazione e i dati economici sono rimasti abbastanza resistenti. Perciò ora ci si chiede se sia in arrivo un’ulteriore debolezza. Come trader, dobbiamo essere preparati a entrambi gli scenari e tenere d’occhio i livelli chiave degli indici e dei singoli settori.

    Dopo il grande rally degli ultimi 5 mesi circa, i rischi di una correzione rimangono elevati, soprattutto se si considera che il prezzo del petrolio statunitense è superiore a 85 dollari al barile e che i governi si trovano ad affrontare costi crescenti per il servizio del loro debito a causa dell’aumento dei rendimenti, rendendo sempre più difficile continuare a contrarre prestiti senza aumentare il rapporto debito/PIL a livelli allarmanti.

    Finora, nel 2024, gli investitori si sono ampiamente liberati di queste preoccupazioni e dei timori per le valutazioni troppo elevate. Vediamo se le cose cambieranno man mano che ci addentreremo nel secondo trimestre e nel 2024.

    3 idee di trading su SPY, XLE e XOM

    • 1. Lo SPY supera il supporto della media esponenziale a 21 giorni

    Il grafico dello SPY, che segue l’indice S&P 500, inizia a sembrare un po’ debole. Mercoledì ha chiuso al di sotto della media mobile esponenziale a 21 giorni, aggiungendosi ai recenti segnali ribassisti.