L’NZD/USD precipita dopo che la RBNZ proroga il restringimento

 | 09.02.2017 14:02

Buongiorno ai lettori di Investing.com,

come ampiamente previsto, la Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale neozelandese, ha mantenuto invariato all’1,75% il suo tasso OCR, modificando però, inaspettatamente, i toni della cosiddetta forward guidance.

Il governatore Graeme Wheeler, infatti, che dovrebbe dimettersi alla fine del terzo trimestre, ha confuso i mercati, prorogando di nuovo un eventuale intervento di restringimento.

L’annuncio ha avuto un forte impatto sul dollaro neozelandese, calato fino a un massimo dell’1,60% contro il biglietto verde, a 0,7192, prima di consolidarsi sopra la soglia a 0,72, rimbalzando dal livello di supporto a 0,7196 (61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di novembre e dicembre).

La decisione della RBNZ potrebbe essere fuorviante, soprattutto alla luce del miglioramento delle prospettive d’inflazione.

Crediamo, però, che la RBNZ stia scommettendo su un rialzo obbligato dei tassi della Fed per controllare le pressioni al rialzo sull’inflazione causate dalla “Trumponomic”.

In uno scenario del genere, un restringimento della politica monetaria negli USA genererebbe un rafforzamento dell’USD, che consentirebbe in ultimo all’NZD di indebolirsi; inoltre, la banca centrale non può correre il rischio di iniziare a restringere troppo presto, perché non c’è certezza che Trump riesca a portare a compimento le sue promesse per l’economia.

Ci aspettiamo che l’NZD perda slancio; la coppia NZD/USD rimarrà però molto sensibile agli sviluppi politici negli USA, perché la valuta ad alto rendimento attrarrà gli investitori, se Donald deluderà le attese.