L’USD consolida i guadagni dopo il forte rapporto NFP

 | 08.08.2016 10:29

Pubblicato venerdì, il dato sulle buste paga non agricole (NFP) USA ha sorpreso in forte rialzo.

A luglio l’economia USA ha creato 255.000 posti di lavoro non agricoli, rispetto ai 180 mila previsti e alla cifra, rivista al rialzo a 292 mila unità, del mese precedente.

Le retribuzioni medie hanno subito una leggera accelerazione, pari allo 0,3% su base mensile, superando lo 0,2% previsto e lo 0,1 precedente. Il tasso di disoccupazione è rimasto grossomodo invariato, attestandosi al 4,9% (rispetto al 4,8% previsto e al 4,9% precedente), quello di partecipazione è salito leggermente, al 62,8% dal 62,7% di giugno.

I dati molto positivi hanno innescato un rally aggressivo dell’USD durante la seduta di New York, ma i guadagni nel comparto G10 non sono stati omogenei; il Dollaro canadese e lo Yen giapponese hanno subito le perdite maggiori.

Venerdì l’USD/CAD ha toccato quota 1,32, in rialzo dell’1,40%, stabilizzandosi intorno a 1,3170 durante la seduta asiatica in un contesto caratterizzato da una volatilità molto bassa.

Lunedì l’USD/JPY ha continuato a passare di mano all’insegna della solidità, nelle contrattazioni notturne lo Yen giapponese ha ceduto lo 0,30% contro il biglietto verde.

Il tasso dei titoli di Stato USA ha compiuto un forte rally sulla scia del rapporto sulle buste paga di venerdì, per poi stabilizzarsi a Tokyo.

I rendimenti dei titoli a 2 anni, sensibili alla politica monetaria, hanno guadagnato 9 punti base, salendo allo 0,7350%, quelli dei decennali sono saliti di 11 punti base, all’1,5885%.

Venerdì la probabilità di un rialzo del tasso dei fondi federali alla riunione del FOMC di settembre è salita al 26%, rispetto al 18% registrato prima del dato NFP. In generale, il mercato è sempre più fiducioso che Janet Yellen riuscirà ad alzare il tasso prima della fine dell’anno.

Tuttavia, il persistere di pressioni al rialzo deboli sull’inflazione rimarrà la preoccupazione principale dei membri della Fed, oltre al fatto che continua a esacerbarsi la guerra valutaria.

L’EUR/USD ha stornato i guadagni dell’avvio di sessione in Asia, tornando a 1,1085 dopo aver testato la soglia a 1,11.

La valuta non è ancora uscita dal canale discendente e ora si dirige verso l’area di supporto a 1,10 (minimo multiplo e livello psicologico).

Sul mercato azionario, lunedì sono in corso i festeggiamenti, tutte le borse regionali asiatiche si muovono in territorio positivo. In Giappone, il Nikkei e il Topix hanno guadagnato rispettivamente il 2,44% e l’1,18%.

I titoli della Cina continentale hanno chiuso in positivo, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno chiuso in rialzo rispettivamente dello 0,64% e dello 0,79%.

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A Hong Kong, l’Hang Seng ha guadagnato l’1,19%. In Australia, l’ASX è salito dello 0,74%, l’indice neozelandese NZX dello 0,55%. Infine, gli indici europei dovrebbero aprire in rialzo, i future, infatti, sono tutti positivi.

Oggi gli operatori monitoreranno la produzione industriale in Danimarca, Turchia e Brasile; l’IPC in Svizzera; i permessi di costruzione in Canada; i depositi a vista in Svizzera.

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