Masi Agricola - Ancora più estero, ma con nuovi partner

 | 03.03.2020 10:05

Masi Agricola (MI:MASIA) [MASIA.MI], società vitivinicola veronese, guarda senza paura all’impatto del Coronavirus sulle vendite, c’è ovviamente preoccupazione, ma nessuno è in allarme: “In Italia, dove adesso c’è l’emergenza più acuta, siamo sempre cresciuti in questi ultimi anni, talvolta anche a doppia cifra. È quindi legittimo temere effetti controproducenti, anche se non sono ancora quantificabili. Per l’estero vedremo: intanto registriamo il recentissimo rinvio di Prowein, importante fiera internazionale di Düsseldorf”, dice a Websim Federico Girotto, l’amministratore delegato.

A Gargagnago di Valpolicella, dove ha sede il gruppo, si lavora sull’estero, negli Stati Uniti, in Europa e in Russia la presenza deve essere rafforzata. “In questi mercati abbiamo spazi di crescita, sia per il numero, sia per le possibilità di spesa dei consumatori. Negli Usa ci siamo da quarant’anni, le Americhe valgono circa il 35% del nostro fatturato, in Europa siamo al 60% circa. La Germania è fra i paesi europei sui cui puntiamo di più, perché da sempre è un grande importatore di vino italiano, pur se prevalentemente su fasce-prezzo medio-basse”, prosegue Girotto.

L’azienda veneta ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi netti pari a 45,6 milioni di euro, in crescita dell’1% sul 2018.

L’Ebitda margin, pari al 16,5%, è diminuito rispetto al 2018, prevalentemente a causa del margine industriale lordo, penalizzato dalla performance dei vigneti, sia quantitativa che economica, anche per l’impatto delle minori rese in Amarone e Valdobbiadene deliberate dalla Regione. Si sono registrati inoltre degli input costs più elevati degli odierni, relativamente ai vini a lungo affinamento prodotti negli esercizi precedenti. Infine anche il mix-prodotto ha generato un effetto sfavorevole.

Per incrementare la marginalità nel medio termine, Masi sta lavorando sui canali distributivi e sulla visibilità del marchio. Negli Stati Uniti, ha appena siglato un accordo di distribuzione con Santa Margherita Usa, subsidiary di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, società del gruppo Zignago Holding.

Santa Margherita Usa è stata costituita per sviluppare il marketing, l’importazione e la distribuzione in loco, attività che ora sarà estesa anche ai vini Masi: “Con questa operazione con Santa Margherita USA abbiamo affidato i nostri brand alla subsidiary americana di un’azienda italiana, e non a un importatore in senso classico. I portafogli sono complementari, perché il loro si concentra sui vini bianchi, mentre noi siamo specializzati in vini rossi. Inoltre Santa Margherita USA dispone di organizzazione e competenze anche nella cultura italiana di comunicare e fare marketing. Tutto questo garantisce quella cura e quel focus di cui Masi ha bisogno”, specifica l’a.d.

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Santa Margherita Usa non si occupa di molti marchi, gestisce solo i suoi brand, e adesso quelli di Masi, fattore che facilita la promozione. Si tratta di un'impresa che, come Masi, è veneta ed ha un’origine familiare. Masi fa capo alla famiglia Boscaini, Santa Margherita alla famiglia Marzotto: “Tutti elementi che ne fanno un partner ideale per la nostra espansione negli Usa. Inoltre, anche Santa Margherita ha un legame con la Borsa, perché alcune imprese del gruppo cui appartiene, come Zignago Vetro, sono quotate”, afferma Girotto-

Anche in Germania l’azienda ha cambiato distributore. La scelta è ricaduta su Eggers & Franke Holding, uno dei primi operatori del Paese nel campo dei vini di alta qualità. Eggers & Franke è suddiviso in diverse società, ciascuna specializzata in un singolo canale di vendita (ristoranti, enoteche, catene, privati).

Masi sta anche aprendo un nuovo ”Masi Wine Bar” a Monaco, nella centralissima Maximilianstrasse, via del lusso per antonomasia, che sarà operativo prima dell’estate. L’apertura di queste location, che adesso sono arrivate ad otto, rientra nella “Masi Wine Experince”, un altro pilastro del business plan, che ha l’obiettivo di aumentare la visibilità del marchio attraverso l’esperienza diretta dei consumatori: “Ci siamo proposti di aprire un locale l’anno, ma dobbiamo valutare vari fattori, come l’ubicazione, la gestione, l’eventuale partner”, continua l’a.d.

Sul fronte acquisizioni, per il momento non ci sono dossier aperti: “Abbiamo terminato con soddisfacenti risultati l’integrazione di Canevel, società acquisita nel 2016 e specializzata in Prosecco Superiore di Valdobbiadene. Con Canevel abbiamo ideato Setàge, un nuovo metodo di spumantizzazione. L’operazione ci ha permesso farci largo anche nei mercati esteri, e quindi di ampliare il business”.