Messaggi di cinguettii inascoltati...

 | 03.04.2020 14:13

L'agire strategico, magistralmente indicatoci dalla teoria di Jurgen Habermas, spesso rischia di spingerci nell'abbracciare l'illusione del tutto sistemato e risolto, facendo scattare verso l'alto quella molla relativa alla perdurante attesa di prezzi che amplificano i nostri entusiasmi.

Il mio riferimento è naturalmente al petrolio.

L’imprevedibilità dell’insieme delle esternazioni, dei comportamenti e del trasferimento dei cinguettii su Twitter consentono al Presidente Trump di ottenere risultati diretti ed immediati. Lo abbiamo detto e scritto per innumerevoli eventi passati. Ma quanto durevoli per il complicato momento attuale che ha implementato ed irrigidito le relazioni ? Le sue stesse dichiarazioni sulla prospettiva di un taglio importante alla produzione sono state prontamente smentite dal Cremlino.

Il tentativo di intavolare dialoghi costruttivi, così come sottolineato in "The Gold Rush e la falsa perdita di smalto..." non solo con Riad ma anche con Mosca, può significare per qualcuno il “piegarsi” alla Russia. Una rivincita di Putin rispetto alle vecchie sanzioni subite, vedi progetto Nord Stream 2, ma in fondo può rappresentare la vera alternativa all’avvicinarsi di una soluzione concreta.

Se la teoria di random walk ha sempre sostenuto, anche in ambito accademico, che il movimento sui mercati sono causali ed imprevedibili, possiamo assolutamente confutare questa ipotesi, che ha come fulcro il principio che fa riferimento, detto in parole povere onde evitare di dilungare inesorabilmente il mio approfondimento, al concetto di mercato efficiente.

Un pò come la stessa tesi di Popper in quanto sostiene che tutto quello che influenza la storia avviene per caso e non per causa, dato il carattere innumerevole ed imprevedibile delle condizioni che la determinano.

Per Karl Popper, se fosse lui stesso un operatore di borsa, individuare tendenze, tracciare supporti o resistenze, diventerebbe solo un passatempo intellettuale, in quanto è il caso a dominare le cose. Tutto questo appare inevitabilmente e decisamente confutato osservando i movimenti del greggio. E non solo...

Arrivando al dunque, superando le mie divagazioni, appare chiaro l'approccio da mantenere sul greggio. Partendo dal presupposto che il forte eccesso di domanda sta letteralmente distruggendo il mercato di tale comparto, la speranza di nuovi accordi risulta ancora una chimera. Continuano ad emergere visioni contrapposte. Tale clima genera inevitabilmente una grande incertezza ed instabilità, pertanto, è quanto mai fondamentale mantenere basse esposizioni e soprattutto leve davvero ridotte sulla materia prima in questione per il semplice fatto che movimenti al rialzo o al ribasso, repentini e a doppia cifra, rischiano di mettere fortemente in crisi i conti di molti operatori, soprattutto coloro i quali sono decisamente poco capitalizzati.

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La richiesta di Riad di convocare l'OPEC Plus segna l'ulteriore tentativo di far ristabilire un minimo di equilibrio, attraverso un accordo ed un intervento coordinato tra tutti i protagonisti di questa incredibile vicenda che a tratti pone le basi per la scrittura di una brillante ed effervescente commedia. Se da un lato Donald Trump si è visto costretto a ripiegare su alcuni principi di matrice keynesiana per andare incontro e fornire risposte concrete al popolo a stelle e strisce, dall'altro, il percorso riguarante la soluzione in grado di eliminare o, quanto meno ridimensionare, le preoccupazioni e la chiusura dei battenti per molte aziende dello shale oil, è costantemente irto di ostacoli. In fondo, e lo abbiamo sottolineato nei precedenti articoli, alla lunga le quotazioni molto basse non convengono agli stessi sauditi poichè se è vero che riescono a produrre a prezzi inferiori rispetto agli altri Paesi, allo stesso tempo non va trascurato l'aspetto relativo alla sua economia che dipende in maniera incisiva dal petrolio.

Dal punto di vista operativo per il greggio, il consolidamento del supporto in area 19,41 dollari al barile che fa riproiettare i prezzi al mese di febbraio del 2002, la eventuale rottura dello stesso può andare ad innescare ulteriori vendite fino all'avvicinamento dell'altro supporto a 17,07 dollari toccati nel 2001, precisamente nel mese di novembre.