Metalli del gruppo platino: quale sarà la prossima mossa?

 | 19.04.2023 17:34

  • I metalli del gruppo platino (PGM) schizzano sui recenti minimi del dollaro e sul PIL cinese del Q1 migliore del previsto
  • Il dollaro tuttavia ora sta salendo nelle speculazioni per la Fed; e pesano i dati industriali cinesi
  • Tecnicamente, i PGM sembrano solidi; il palladio potrebbe raggiungere i 1.800 dollari, il platino i 1.250
  • I minimi di un anno del dollaro e la crescita del PIL del primo trimestre sopra la media in Cina hanno spinto nettamente i prezzi dei metalli del gruppo platino (o PGM), un gruppo che comprende metalli su cui l’industria automobilistica fa affidamento per la purificazione delle emissioni.

    La domanda è dove andranno da qui platino e palladio.

    Al momento della scrittura, i future dell’indice del dollaro, che hanno raggiunto i 100,42 il 14 aprile, si sono staccati dal minimo di 12 mesi, oscillando sopra 101,50. Anche i rendimenti dei bond USA, trainati dai ritorni dei decennali, hanno segnato i minimi di un anno a 3,253 oltre una settimana fa, per poi riprendersi a 3,581.

    Il dollaro e i rendimenti dei bond stanno vedendo nuovi rialzi, mentre l’attenzione torna a rivolgersi alla Federal Reserve e al suo previsto aumento dei tassi del 3 maggio.

    L’aumento dei tassi di interesse promette male per i mercati asiatici, in quanto dei rendimenti USA più alti riducono l’appeal degli asset rischiosi, limitando anche i flussi di capitale estero nella regione.

    Il prodotto interno lordo cinese è cresciuto ad un tasso annuo del 4,5% tra gennaio e marzo, ben oltre il 4,0% previsto, in scia all’intervento dei policymaker per incoraggiare la crescita dopo la fine delle rigide restrizioni per il COVID-19 a dicembre.

    Tuttavia, i segnali di una persistente debolezza post-pandemia nel settore manifatturiero indicano una ripresa irregolare.

    I principali indici cinesi, lo Shanghai Shenzhen CSI 300 e lo Shanghai Composite, sono entrambi scesi nei primi scambi di questo mercoledì, quando si è ridotto l’ottimismo iniziale per i dati sul PIL.

    Contesto

    Il palladio ha segnato un massimo record di 3.440,76 dollari l’oncia per i future scambiati a New York nel marzo 2022. Questo in seguito all’invasione russa dell’Ucraina che ha sconvolto i flussi delle principali materie prime. Le sanzioni occidentali contro Mosca hanno contribuito al trend.

    Negli scambi pre-apertura di questo mercoledì a New York, il contratto del palladio con consegna a luglio sul Comex a New York oscillava sopra i 1.625 dollari.

    Nella seduta precedente, è arrivato a 1.649 dollari, un massimo che non si vedeva dal picco del palladio di 1.674,50 dollari del 3 febbraio. In precedenza, le preoccupazioni economiche avevano spinto il palladio a 1.333 dollari il 3 marzo, minimo che non si registrava dal minimo del giugno 2019 di 1.305,20 dollari.

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    Il platino oscilla sopra i 1.805 dollari l’oncia nella pre-apertura. Nella seduta precedente, ha raggiunto il massimo di tre mesi di 1.101,95 dollari. Prima di questo picco, era crollato a 904,10 dollari il 24 febbraio, un minimo che non si vedeva da quello di 875 dollari del 14 ottobre.

    Prospettive

    Il palladio ha stabilito un forte supporto a 1.528 dollari, un punto di breakout che l’ha portato verso il picco di ieri, poco meno di 1.650 dollari, nota Sunil Kumar Dixit, chief technical strategist di SKCharting.com.