Morning adviser, buoni dati sulla fiducia USA

 | 29.05.2013 08:32

Attendevamo con ansia la pubblicazione dei dati relativi alla fiducia dei consumatori americani, dopo aver visto il mercato provare ad acquistare dollari durante la scorsa sessione asiatica, e la release non ha deluso le aspettative, quantomeno per i primi movimenti partiti.

I rumor che circolavano vedevano infatti la possibilità di veder rilasciato un dato superiore alle aspettative che si posizionavano a 71, e così è stato.

Un bel 76.2 con il precedente rivisto a 69 da 68.1 che ha portato ad acquisti concertati di dollaro americano e ad un’iniziale salita delle borse.

Le particolarità, parlando di reazioni ai primi movimenti, non sono mancate e abbiamo visto le borse andare a correggere in maniera importante dopo i tentativi di salita, che erano cominciati nella notte in Asia, proseguiti sulle borse europee e seguiti anche dalle americane dopo la pubblicazione del dato.

Il UsdJpy ha provato delle salite, senza tuttavia riuscire a rompere i massimi precedenti e le vendite di yen non si sono andate ad intensificare proprio a causa del fatto che le borse non hanno rotto definitivamente a rialzo.

Buona fiducia dunque, non in grado, da sola, di far partire movimenti strutturali di rialzo sul rischio e sul dollaro, saranno necessari ancora dei dati che vanno a confermare la ripresa a stelle e strisce prima di assistere a movimenti del genere.

Sul fronte materie prime l’oro, dopo alta volatilità che ha reso veramente difficile l’operatività, si trova ancora sui livelli predato in fase laterale, mentre il petrolio ha corretto di oltre una figura passando da quota 96.00 a 94.75, in un movimento che all’interno di un quadro di negazione come quello propostoci ieri si rivela coerente, in quanto nessuna attività legata la rischio è riuscita a prendere il volo.

Oggi avremo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici relativi all’area euro, con la disoccupazione tedesca 5 minuti prima delle 10 e l’inflazione, sempre tedesca, alle ore 14.00, il che potrebbe portare buona volatilità sulla moneta unica europea.

Per chi lavora sul dollaro canadese, attenzione alla decisione sui tassi di interesse, che anche di fronte ad un nulla di fatto potrebbe far muovere i prezzi, mentre da domani ci muoveremo su versanti più interessanti per l’America, con i dati sul Pil.