Morning adviser, Dollaro pronto a rafforzarsi

 | 18.06.2013 09:13

Il tema centrale del mercato è senz’altro il prossimo futuro del dollaro americano, naturalmente come conseguenza di un effetto che sarebbe quello generato dalla Federal Reserve che potrebbe già da domani annunciare possibili riduzioni del Quantitative Easing 3 o, come riteniamo più plausibilmente, creare aspettative in questo senso per un lasso temporale riferito ai prossimi mesi.

Le dinamiche che stanno interessando i prezzi delle attività finanziarie afferiscono infatti ai riflessi che questo macrotema sta andando a creare e il movimento del tardo pomeriggio italiano di ieri ne è stata una dimostrazione lampante; si è infatti diffusa la voce circa il report di un giornalista del Financial Times considerato il Fedwatcher che argomentava (almeno dal titolo) circa dismissioni dal piano di allentamento monetario dell’istituto centrale americano causando proprio ciò che il mercato desiderava e cioè rafforzamenti di dollaro americano e vendita di azionario.

Il testo di questo report ha poi tradito quanto paventato nelle premesse e il giornalista stesso ha ammesso di aver commesso una forzatura di ragionamento sul tema, senza avere però alcuna informazione da insider e puntualmente i prezzi hanno reagito rivendendo dollari e ricomprando le Borse.

Al di là degli episodi, che pur fanno parte delle trame sottostanti i mercati finanziari, è da sottolineare come gli operatori finanziari stiano riversando con sempre maggiore nervosismo tutte le aspettative circa queste possibili manovre o non manovre da parte della Fed, rendendo di fatto di non facile interpretazione le diverse price action che così spesso acquisiscono carattere di emotività molto più che di tecnicalità.

Ci troviamo perciò di fronte ad un eurodollaro che è andato a ritestare i massimi relativi in area 1,3380 e di un USD/JPY di nuovo vicino ai minimi di periodo in area 94,80,tanto per citare i protagonisti principali del mercato valutario, oltre che di Borse sulle resistenze statiche di breve e materie prime che restano comunque sostenute con il petrolio sui massimi da 5 mesi.

Ciò vuol dire che ci troviamo di fronte a quadri tecnici che permettono un’operatività in grado di offrire rapporti Rischio/Rendimento ottimali e che quindi consentono al trader di posizionarsi in contesti vantaggiosi laddove anche, se l’impostazione operativa dovesse rivelarsi sbagliata, si avrebbe la possibilità di poter repentinamente attuare Stop&Reverse tecnici per girarsi sullo scenario corretto.