Morning adviser, il G20 dello Yen

 | 15.02.2013 08:49

In questa settimana caratterizzata poco dagli spunti tecnici e tantissimo da dichirazioni e statement vari arrivati da più parti, ci apprestiamo da oggi a seguire con grande attenzione il G-20 di Mosca che vedrà, anche se non ufficialmente, al centro della sua agenda l’ineludibile tema della cosiddetta “Guerra Valutaria” (anche se a loro non piace questa espressione).

Sotto i riflettori ci sarà soprattutto il grande protagonista di questa battaglia che è lo yen giapponese, e la politica monetaria del Giappone volta al raggiungimento di un target di inflazione del 2% nel più breve tempo possibile.

Non più tardi di ieri infatti, la Bank of Japan, ha ribadito con forza questo obiettivo mostrandosi del tutto propensa a nuove e massicce iniezioni di liquidità, in un contesto nel quale il dollaro americano è già fortemente deprezzato, lo yuan è artificialmente manipolato mentre l’euro rimane in una forza relativa considerevole con importanti ripercussioni sull’export e sulle prospettive di ripresa della crescita del Vecchio Continente.

Il G7 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali qualche giorno fa si è già pronunciato circa tassi di cambio determinati dal mercato, asserendo che la volatilità eccessiva e movimenti confusi dei rapporti valutari possono avere implicazioni sfavorevoli per la stabilità economica e finanziaria.

Ma questa non è una novità. Potremmo ancora citare il Fondo Monetario Internazionale e il Presidente Draghi, entrambi concordi nel nel ritenere la “Guerra Valutaria” un’immagine troppo forte e inverosimile, il Premier Britannico Cameron che ha ammonito severamente sulle pratiche di svalutazione (la Bank of England ha però anch’essa posto in essere misure di allentamento monetario) e il Ministro delle Finanze Tedesche Schauble che si è mostrato scettico sulle iniezioni di liquidità per fini di svalutazione; al di là però della cronaca, è sicuramente più interessante cercare di interpretare cosa potrà avvenire prima e durante questo summit al quale il mondo guarda con grande attenzione.

IL G20 potrà isolare il Giappone? No, perché gli Stati Uniti sarebbero in grande conflitto di interesse al di là del fatto che non hanno celato il loro supporto agli sforzi anti-deflattivi del Paese asiatico; l’Europa, dal suo canto, in maniera incomprensibile ritiene il “supereuro” un fattore positivo e che riporta credibilità e rinnovata fiducia nei confronti dell’Eurozona.