Morning adviser, RBA: tassi al 2.75%

 | 07.05.2013 08:28

E anche l’Australia si trova a tagliare i tassi di interesse di riferimento per il rifinanziamento del sistema interbancario, al fine di sostenere la domanda interna.

L’economia che presentava, tra le cosiddette major, i tassi di interesse più alti ha limato il costo del denaro grazie all’outlook inflazionistico che vede delle potenziali discese nei prezzi che hanno fatto registrare nell’ultima rilevazione un 2.5% (leggermente inferiore delle aspettative e dettato dalla salita dei prezzi del carbone).

Anche chi è più in salute dunque sta mostrando dei segnali di rallentamento e la politica monetaria scelta dal board della RBA ci dà conferma di come l’Australia sia dipendente dall’andamento della vicina Cina che ora come ora sta crescendo a tassi ancora molto buoni, ma che avendo intrapreso una strada verso una crescita sostenibile anziché andare a massimizzare come unico obiettivo i tassi di crescita, sta comunque pesando sull’andamento della correlata economia australiana.

La reazione che si è vista sul dollaro australiano non è stata eclatante, anche se si è mossa in linea con l’azione da parte della banca centrale.

Il rapporto AUD/USD è infatti sceso sotto 1.0220, livello che era tenuto dal mercato dalla fine di aprile, senza tuttavia riuscire a rompere in maniera decisa tutta l’area supportava che passava tra 1.0200 e 1.0180, il che ci fa capire come rimanga tra gli investitori la fiducia sul futuro dell'isola , ancora molto lontana da scenari recessivi che abbiamo visto altrove e che stanno continuando a manifestarsi sul versante europeo.

Vedremo con l’avvento della liquidità londinese ed americana nel pomeriggio come si veicoleranno i flussi di capitale, ma possiamo sbilanciarci su una potenziale tenuta del sentiment (chiaramente, se dovessimo assistere a rotture tecniche ribassiste, andremo a vendere l’australiano, continuiamo a fare trading su quello che vediamo e non su quello che pensiamo di sapere, anche perché le reazioni delle valute ai dati macro, risultano ancora contenute, a livello temporale).

I dati che verranno pubblicati a partire da questa notte aiuteranno a definire in maniera migliore la situazione attuale dell’economia australiana e cinese.