Morning adviser

 | 28.12.2012 08:31

Ultimo venerdì dell’anno di attesa Ci apprestiamo a vivere l’ultimo venerdì di trading dell’anno e non possiamo fare a meno di rimanere in attesa di quel tanto chiacchierato e sperato accordo tra Casa Bianca e Congresso, al fine di scongiurare quello che i media ci stanno dipingendo come una potenziale catastrofe, in grado di mettere in ginocchio Stati Uniti e non solo.

Ricapitolando la situazione in due parole, ipotizzando di scrivere per chi non abbia mai sentito parlare di Fiscal Cliff (precipizio, baratro fiscale), si tratta dell’aumento automatico delle tasse e del taglio della spesa pubblica, a partire dal 1 gennaio 2013 (giorno in cui sarebbe già raggiunto il tetto massimo del debito a stelle e strisce, pari a 16.400 miliardi di dollari, veri, non del monopoli), che appesantirebbero i bilanci delle famiglie medie americane di circa 2,000 dollari all’anno e che porterebbe ad un calo del Pil Usa di circa 3 punti percentuali, con il taglio del rating da parte delle agenzie all’America e potenziali effetti disastrosi per l’economia mondiale.

I prezzi degli strumenti finanziari stanno ancora scontando dei possibili accordi da trovare in extremis, e l’ultimo aggiornamento che abbiamo a riguardo pare essere una riunione, fissata per la sera del 30 dicembre (a volte sembra davvero di vivere all’interno di un film fatto di scadenze assurde, ma se si fosse lavorato prima non ci si troverebbe in questa situazione) durante la quale i membri repubblicani e democratici dovranno trovare una strada comune, fatta come sempre di compromessi, da percorrere.

Dovranno trovare un accordo, pena la partenza di una nuova e rinnovata crisi che probabilmente il mondo farà fatica a sostenere, con cali ulteriori dei livelli di fiducia che affosserebbero l’economia reale andando a smontare il significato di tutte le bolle speculative, create soprattutto su derivati di carta, da parte delle mani grosse, qualcosa che non ci si può ancora permettere di fare accadere.

I dati sulla fiducia dei consumatori americani parlano chiaro e ci siamo trovati di fronte, ieri, ad una discesa di circa 5 punti dell’indice, pubblicato a 65.1 contro attese di 70.0 ed un precedente rivisto a 71.5. Non resta molto da fare se non affidarci ai livelli tecnici, in attesa di ascoltare news sulla questione Fiscal Cliff, che se dovesse andare bene potrebbe portare ad una partenza con il botto (risk on classico, per come siamo stati abituati a vederlo nell’ultimo anno).