Morning adviser

 | 04.01.2013 08:20

Inizio 2013 a stelle e strisce

America grande protagonista di questo inizio dell’anno, con il Fiscal Cliff che ha catturato l’attenzione degli analisti sul finire dell’anno e durante le prime sedute, per proseguire con le agenzie di rating che si sono pronunciate sulla necessità di trovare un modo per abbassare il deficit e con la Federal Feserve che ci ha messo del suo. Andando con ordine, le prime, se non si dovesse trovare un accordo entro fine febbraio /inizio marzo sui tagli alla spesa pubblica, che andrebbero di fatto ad abbassare il deficit degli Stati Uniti, e sull’aumento del tetto sul debito, potremmo assistere ad un taglio di rating da parte di Moody’s e di Fitch. Per quanto riguarda invece l’istituto centrale americano, dai verbali resi noti ieri in serata si evince che molti membri del FOMC stanno pensando di fermare il terzo round di quantitative easing durante il 2013 (ricordiamo che attualmente si stanno impiegando 85 miliardi di dollari al mese dedicati agli acquisti di bond), ma questa notizia, che avrebbe potuto portare a forti prese di profitto dopo il rally di inizio anno sulle borse, non ha prodotto questi effetti, con gli indici che hanno tenuto abbastanza bene i guadagni fatti segnare. Questo è sintomo che il mercato è alla ricerca di rendimenti superiori, come detto nei precedenti articoli, ai risk free e questa condizione potrebbe perdurare nel tempo, a patto che ci siano notizie non diciamo belle, ma non brutte, soprattutto sul fronte della liquidità, che fino ad ora rimane abbondante e che comunque per qualche mese ancora rimarrà in circolazione, o meglio, continuerà ad essere iniettata in questa economia malata, che non riesce ancora a trasferirla all’economia reale. Oggi sarà il turno dei Non Farm Payrolls, in attesa a 145.000 unità, contro il precedente 146.000, il che non va a superare quella soglia critica dei 200.000 posti di lavoro creati che è tanto guardata dagli analisti.