Fabrizio Cerqua | 09.07.2020 10:58
Abbiamo confrontato, nel grafico allegato, le performance da inizio 2019 del nostro indice (FTSE MIB) di quello tedesco (DAX) e di due indici americani (S&P 500 e NASDAQ).
Si nota come per più della metà della durata del grafico in questione(fino a metà novembre scorso) i 4 indici abbiano avuto un percorso di performance abbastanza simile, addirittura con il nostro indice in vantaggio rispetto a DAX e S&P 500.
Poi improvvisamente qualcosa è cambiato.
3 mesi prima dell'esplosione sui mercati della crisi COVID abbiamo assistito ad un accelerazione fortissima dell'indice tecnologico NASDAQ rispetto agli altri.
La nostra idea è che non bisogna analizzare l'andamento dell'azionario solo attraverso gli occhi della crisi indotta dal coronavirus, ma probabilmente la pandemia ha di fatto solo accelerato un processo di cambiamento della società evoluta in cui viviamo e lavoriamo.
Questo cambiamento ha come basi la tecnologia a 360 gradi (dallo smartworking all'ordinazione via smartphone della cena) per questo la forbice tra le società quotate sugli indici tradizionali, dove è minore la presenza di aziende che hanno potuto e saputo evolvere il proprio modello di business è minore, e le aziende quotate sull'indice tecnologico americano, si è allargata sempre di più.
Quindi il quesito su cui riflettere è questo: le quotazioni che vediamo sul NASDAQ sono frutto di una bolla o siamo all'inizio di una enorme rivoluzione tecnologica?
Devo dire che più passano i giorni e più propendiamo per la seconda ipotesi.
Si, forse la quotazione di alcune aziende tech è sicuramente esagerata rispetto agli utili, potrebbero esserci degli storni anche violenti ma crediamo questo trend non sia destinato a invertirsi.
Speriamo che l'Italia sappia cogliere questo cambiamento con la capacità di inventare e di saper riemergere dalla cenere, ma onestamente non ci facciamo troppe illusioni e vedo questa forse come l'ultima occasione per l'Europa tutta di poter competere con il resto dei paesi sviluppati.
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