Nessuna bolla. Basta parlare dei magnifici 7, chi sono i magnifici europei?

 | 04.03.2024 09:17

Dal bottom di fine ottobre dello scorso anno, l’indice S&P 500 ha avuto una performance positiva di oltre 25%. E come ben sappiamo i mercati spesso si muovono velocemente, per cui i tempi per fare delle considerazioni sono molto brevi.

Quello che sicuramente possiamo apprezzare da tutto ciò e che nuovi massimi nell'azionario sono sinonimo di nuovi massimi futuri, ma a volte il mercato ha bisogno di una pausa fisiologica come un corridore che ha percorso moltissimi km in avanti, andando oltre il traguardo prefissato.

Quindi un ribasso prima o poi risulterebbe salutare, ma si tratta pur sempre di supposizioni, nessuno lo può prevedere anche se spesso ci ricordiamo più di questo che di andare oltre.

Se ci concentrassimo soltanto sulle correzioni (e non recessioni che segnano -20% oppure oltre)

2002 -14,7% - 100 giorni
2010 -16,0% - 70 giorni
2011 -19,4% - 150 giorni
2015 -13,3% - 100 giorni
2018 -10,2% - 12 giorni
2018 -19,8% - 95 giorni
2023 -10,3% - 85 giorni

Esaminando i cali dal 2000 2000 possiamo evidenziare che un ribasso (sano) medio è stato del -14,8%, della durata di 88 giorni dal picco ai minimi. Quindi i ritracciamenti si verificano anche durante i trend rialzisti, è importante prepararsi al fatto che sono una parte naturale del mercato azionario.

Detto ciò, spesso si sente parlare di bolla.
È interessante sentire adesso, da chi prima diceva (a fine ottobre 2023) che questo trend era solo un rally del mercato ribassista, che si tratta di una bolla.

Il discorso sulle bolle è stato spesso distorto, e dimentichiamo cosa significhi veramente una bolla: collasso completo e tecnicamente ce ne sono state pochissime.