Non sarà semplice chiudere i tagli OPEC; l’oro guarda alla Cina e all’economia

 | 15.04.2019 14:57

Anche se ci si aspetta che i tori proseguano con la loro spinta per il greggio USA a 65 dollari ed il Brent a 73 dollari questa settimana, i long più accorti terranno d’occhio i segnali di una riluttanza russa a proseguire con i tagli alla produzione OPEC dopo giugno, una decisione che potrebbe pesare seriamente sull’impennata del greggio.

Per quanto riguarda l’oro, i mercati si concentreranno nuovamente sulle trattative commerciali USA-Cina e sull’eventualità che le svolte nella questione comportino maggiori flussi di fondi dal dollaro al metallo prezioso. Saranno tenute d’occhio anche le prospettive sull’economia mondiale, con una raffica di dati, dalla bilancia commerciale della zona euro all’indice PMI manifatturiero USA.

Sul fronte del greggio, il Ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, secondo quanto riporta l’agenzia stampa TASS, avrebbe affermato che Mosca e l’OPEC potrebbero decidere di aumentare la produzione per lottare per la partecipazione di mercato con gli Stati Uniti, sebbene ci sia il rischio che i prezzi del greggio possano finire per crollare ai minimi di 40 dollari al barile se le cose dovessero veramente andare così.

h3 Cresce lo scontento dei russi per l’accordo OPEC+/h3

Non è la prima volta che i russi esprimono scontento nel continuare con i tagli alla produzione per aiutare i sauditi ad inasprire ulteriormente i mercati in base al cosiddetto accordo OPEC+, quando le scorte di greggio globali sono già ridotte per via dei timori di interruzioni dovute alla guerra civile in Libia ed alle sanzioni USA contro Venezuela ed Iran.

Kirill Dmitriev, a capo del fondo sovrano russo che ha studiato la cooperazione di Mosca con l’OPEC, ha di recente affermato che vorrebbe che il paese producesse più greggio.

Ma i sauditi, virtualmente a capo dell’OPEC, vorrebbero che i tagli restassero in vigore. Il prezzo desiderato dai russi per il greggio è di circa 42 dollari al barile, mentre i sauditi hanno bisogno che si attesti a circa 84 dollari o più per il proprio bilancio.

Igor Sechin, Amministratore Delegato della principale compagnia petrolifera russa, Rosneft, è tra coloro che tentano di convincere il Presidente russo Vladimir Putin a mettere fine al patto con l’OPEC che, secondo lui, rappresenta una minaccia strategica per Mosca a tutto vantaggio degli Stati Uniti.

Putin, tuttavia, ha dichiarato di non aver deciso come proseguirà la collaborazione di Mosca con l’OPEC.

h3 I sauditi temono che il mercato superi le scommesse degli hedge fund/h3

I sauditi stessi sono consapevoli della necessità di aumentare la produzione petrolifera da ora ai prossimi mesi per evitare che il mercato superi i livelli che potrebbero scatenare una distruzione della domanda.

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