Occhi puntati sui discorsi dei membri della Fed

 | 12.04.2016 14:11

Sembra che tutto il clamore per l’aumento della volatilità delle scorse settimane sia rientrato, come avevamo previsto.

La pubblicazione degli utili trimestrali negli USA è passata per lo più in sordina, l’S&P 500 è rimasto all’interno di una stretta fascia di 40 punti, e l’indice S&P 500 VIX si è preso una pausa intorno a 16,26. Anche se la curva dei rendimenti USA si è appiattita ulteriormente, i rendimenti dei titoli a due anni fanno fatica a rimanere sopra lo 0,71%. L’USD si è indebolito marginalmente contro le valute G10 (fatta eccezione per lo yen, per effetto dei commenti del ministro delle Finanze Aso e delle speculazioni sugli interventi sul forex) e dei mercati emergenti in vista degli interventi di pezzi da novanta della Fed in programma oggi.

Come abbiamo detto ieri, il tono ribassista intorno all’USD (emerso anche dai dati IMM, che segnalano una rapida liquidazione di lunghi in USD), basato sullo scetticismo sul corso dei tassi d’interesse del FOMC, potrebbe cambiare nel breve termine per effetto degli interventi dei falchi della Fed.

I mercati forex sono sempre più sensibili ai commenti della Fed e oggi pomeriggio ci saranno gli interventi di noti falchi, ovvero Harker, presidente della Fed di Philadelphia, Williams, presidente della Fed di San Francisco, e Lacker, presidente della Fed di Richmond.

Harker è entrato nel FOMC quest’anno e si è spostato costantemente verso la parte più aggressiva del gruppo. I commenti di Harker dovrebbero far luce sulla migrazione di membri equilibrati verso le posizioni dei falchi, influenzando gli interventi della Fed di marzo.

Probabilmente Lacker è il falco più convinto del FOMC e probabilmente criticherà direttamente la leadership della presidente Yellen nel suo discorso intitolato “Leadership economica in un mondo incerto”.

Lacker ha già criticato la gestione del FOMC da parte di Yellen e oggi dovrebbe sviluppare questo pensiero. Ancora più confusione e visioni divergenti all’interno della Fed non faranno che aumentare l’incertezza del mercato.

Una serie di titoli aggressivi dovrebbe generare temporaneamente un tono rialzista per l’USD. Tuttavia, senza il supporto dai tassi d’interesse, è improbabile che la forza duri. La resistenza a 1,1450 dovrebbe frenare il rialzo dell’EUR/USD, l’obiettivo ribassista è costituito dal supporto a 1,1327.