Saranno i trader del greggio, non l’OPEC, a decidere se il peggio è passato

 | 27.10.2020 14:52

Al Ministro dell’Energia saudita Abdulaziz bin Salman piace inserire una nota umoristica nei discorsi seri quando sente di dover dare un importante messaggio sul greggio.

“Coraggio…”, aveva detto agli orsi del greggio a settembre, citando la famosa battuta di Clint Eastwood con cui l’ispettore più temuto di Hollywood metteva in guardia i cattivi che cercavano di avere la meglio su di lui dalla sventura che sarebbe loro toccata.

Ieri, tuttavia, ha cercato di essere più oggettivo che simpatico quando ha dichiarato che “il peggio è passato”, circa le prospettive sulla domanda di greggio.

Ma un veloce sguardo alla mappa dei consumi di greggio ed a quella dei focolai di coronavirus suggerisce che un nuovo periodo peggiore per la domanda petrolifera è solo all’inizio.

Un mese dopo della stagione di picco estiva, gli Stati Uniti continuano a riportare cali settimanali di greggio, il che, in teoria, è una buona notizia per i tori della materia prima. Ma andando oltre queste notizie ed osservando i dati settimanali della Energy Information Administration si nota il convincente quadro della domanda spinto dalle esportazioni di greggio statunitensi verso una principale area di crescita: la Cina.