Omicron in calo: Carnival operativa al 100% prima dell’estate

 | 31.01.2022 12:51

Il primo gruppo al mondo delle crociere prevede un anno di forte recupero dopo un drammatico 2021, chiuso con una perdita di 9,5 miliardi di dollari. Atteso nel terzo trimestre il ritorno all’utile.

Oltre sei milioni di turisti hanno navigato da luglio 2020.

Nonostante la variante Omicron, le crociere sono in ripresa in tutto il mondo, anche se il recupero del settore risulta più lento del previsto. Cruise Lines International Association (CLIA), la principale associazione di categoria del settore crocieristico, ha pubblicato venerdì 28 gennaio il report annuale “2022 State of the Cruise Industry Outlook”. Il rapporto mostra come il settore crocieristico “abbia proseguito una ripresa responsabile con protocolli collaudati e all’avanguardia”. Le navi da crociera – si legge nel report - hanno accolto più di sei milioni di ospiti a bordo da quando hanno ripreso le operazioni nel luglio 2020.
I protocolli per la difesa della salute dei clienti e degli equipaggi stanno facilitando la ripresa del turismo crocieristico in tutto il mondo. Nel dettaglio: più del 75% della capacità delle navi da crociera è tornata in servizio e la previsione è di un’operatività al 100% entro il mese di agosto 2022.
Carnival (LON:CCL), il primo gruppo al mondo per le crociere, ha confermato giovedì scorso che prevede di avere l’intera flotta di nuovo in attività per la stagione estiva, che è quella in cui storicamente la società realizza la maggior parte dell’utile operativo. Nella prima settimana di gennaio la flotta Carnival operava al 67% della sua capacità.

Cruciale la stagione estiva, che genera la maggior parte dell’utile operativo.

La società ha anche diffuso i conti del 2021 che mostrano una lieve riduzione della perdita a 9,5 miliardi di dollari, dai 10,2 miliardi persi nel 2020. I ricavi non sono andati al di là di 1,9 miliardi di dollari, in calo rispetto 5,6 miliardi del 2020. Il 2019, ultimo anno di “normalità”, si era chiuso con 20,8 miliardi di ricavi e un utile di quasi 3 miliardi di dollari. Nel frattempo per restare a galla la società ha dovuto fare ricorso al debito e l’indebitamento netto, che a fine 2019 era di 11 miliardi di dollari, è salito a 24 miliardi.
Fiduciosa, Ubs sottolinea in una nota che se Carnival procede con il suo piano di graduale messa in servizio delle navi, significa che la società è convinta che l’impatto negativo di Omicron è temporaneo. Impatto che si è fatto sentire soprattutto con cancellazioni dell’ultimo momento da parte di clienti risultati positivi al test immediatamente prima dell’imbarco.
Al momento il consensus degli analisti si aspetta che Carnival torni a generare un utile nel terzo trimestre di quest’anno, con l’intero 2022 che dovrebbe chiudersi con ricavi a 16,3 miliardi di dollari e una perdita di 1 miliardo.

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Le onde del Covid: navigazione burrascosa per Carnival.

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