Ore 14.30: Conferenza Stampa BCE e inflazione al consumo in America

 | 10.03.2022 10:29

La speranza per i nuovi colloqui, attesi per la giornata, ha ieri riportato il sereno sui mercati. Erdogan si ritaglia un nuovo spazio, all’interno dell’influenza internazionale, offrendosi da mediatore per nuovi negoziati bilaterali, attesi in Antalya, tra i ministri degli Esteri di Mosca e di Kiev, Sergej Lavrov e Dimitri Kuleba.

Zhovkva, vicecapo gabinetto del presidente Zelenskyi, ha ieri affermato che il Paese è pronto per una soluzione diplomatica ma a non cedere nemmeno un "centimetro" del proprio territorio. Come precondizione per qualsiasi colloquio ha chiesto un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe. Dall’altra parte, la delegazione russa ha riportato come non sarà disposta a cedere nulla dal tavolo dei negoziati. Un’assenza quindi di punti di incontro tra le parti. Rimango personalmente ancora scettico su un possibile accordo a breve, con le parti ancora troppo distanti tra loro.

La notizia di ieri dei colloqui ha tuttavia riportato speranza sui listini europei, con Francoforte che ha chiuso con oltre 1.000 punti al rialzo (+7.92%), registrando un nuovo record storico. Bene anche le altre piazze finanziarie: Parigi +7.13%, Londra +3.25%, Amsterdam +4.81%, Milan +6.94% e Madrid +4.88%. Negli Stati Uniti, dopo che lunedì lo S&P 500 aveva registrato il maggior calo dall’ottobre 2020, la seduta di ieri ha sancito il maggior guadagno da giugno 2020: un segnale di come l’umore del mercato azionario possa cambiare molto rapidamente. Tutto questo con un Vix che scambia a 32,45 punti (+95.48% da inizio anno).

L’Unione Europea, nel frattempo, starebbe varando ulteriori sanzioni, questa volta contro la Bielorussia, aggiungendo un divieto alle transazioni SWIFT per tre banche di Misk. Mentre Londra ha inasprito le sanzioni contro Mosca, vietando le esportazioni di merci legate all'aviazione nel paese e concedendosi il potere di trattenere qualsiasi aereo russo nel territorio.

Continua la volatilità sul mercato delle materie prime. Il prezzo del petrolio, in particolare, al centro dei negoziati. Ieri il Brent è sceso del 13%, registrando la maggiore correzione da aprile 2020. Ad innescare questo forte movimento le parole provenienti da Dubai, secondo cui gli Emirati Arabi Uniti si sarebbero fatti carico di incoraggiare gli altri membri Opec ad aumentare la prodizione. Dichiarazione successivamente ammorbidita, riferendo che gli EAU rimangono impegnati nell’accordo OPEC. Alta probabilità che tale correzione sia stata causata da una mancanza iniziale di consultazione. Di fatto oggi il prezzo del brent segna un +3% a circa $114 al barile. Analizzando il mercato petrolifero ritengo che ancora l'offerta di petrolio rimanga molto stretta con: 1) La Russia sotto pressione, 2) e con l'OPEC che fatica solamente per soddisfare i suoi 0.4mbd di aumenti mensili, e 3) le vendite dell'AIE (che coordina le vendite delle riserve strategiche globali di petrolio dagli Stati Uniti e alleati), come riportato ieri, restano troppe piccole. L'ultima è stata di 60mbbls.... poco più di 1/2 di un giorno di domanda globale.
Ieri la Camera degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge di spesa da 1,5 trilioni di dollari per finanziare il governo fino a settembre.

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In una giornata odierna, in cui le speranze di pace sembrano lontane e con un calendario ricco di importanti appuntamenti (BCE, inflazione statunitense e negoziati) i mercati finanziari mostrano preoccupazioni, con gli indici europei e americani in forte territorio negativo.

Intanto anche Nestlé Mondelez e Philip Morris si uniscono all'elenco delle multinazionali che si sono ritirate dalla Russia. La notizia, tuttavia, non è proprio corretta, infatti sia Nestlé che Mondelez hanno deciso di fermare gli investimenti in Russia, continuando ad offrire gli elementi essenziali. Allo stesso modo, mentre il produttore di sigarette Imperial Brands (LON:IMB) ha sospeso le attività in Russia, la rivale Philip Morris ha solo affermato che avrebbe ridimensionato la produzione. Discorso a parte per Sony, il cui studio cinematografico ha già interrotto le uscite in Russia e la sua unità di gioco PlayStation interromperà le spedizioni e le operazioni in Russia.

La decisione di abbondano del mercato russo non è semplice, soprattutto per la big del tabacco Philip Morris, dove il peso del Russia all’interno del fatturato complessivo si aggira a circa l’8%.

Riflettori oggi puntanti su Amazon (NASDAQ:AMZN). La big tech di Seattle ha annunciato il frazionamento azionario 20:1 e il riacquisto di azioni proprie per $ 10 miliardi, raddoppiando quindi il precedente programma e facendo leva su un solido bilancio. Una grande notizia, a cui il mercato risponde in pre-market con un +6.5%. La prima dal 1999, ovvero 23 anni fa, e segue l'annuncio di GOOGL del mese scorso. Sebbene il frazionamento azionario sia oggi meno importante che in passato, causa la possibilità di comprare azioni frazionate, l’effetto resta comunque sempre positivo sui mercati.

AGENDA MACROECONOMICA: Giornata che vede per le 14:30 l’obbligo di essere davanti ai monitor. Allo stesso orario, infatti, saranno pubblicate i dati sul livello di inflazione al consumo negli Stati Uniti e prenderà il via la conferenza stampa da parte della BCE.
Nella riunione della Banca Centrale Europea avremmo modo di ricevere segnali importanti sulla visione dell’Istituto di Francoforte tra inflazione e crescita. Difficile, se non impossibile, aspettarsi un aumento dei tassi a breve termine ma interessante sarà, durante la conferenza stampa, le possibili risposte sul programma di acquisto di titoli pubblici e privati APP.