Oro e rame sotto pressione; greggio vicino ai 65 dollari

 | 10.09.2018 19:50

Il recente ultimatum commerciale di Donald Trump alla Cina potrebbe scatenare la fuga degli investitori da importanti mercati delle materie prime questa settimana, tra i segnali tecnici deboli e i report potenzialmente ribassisti dell’OPEC e di altre agenzie energetiche globali che potrebbero spingere il greggio USA verso i 65 dollari al barile.

Sempre più investitori probabilmente cercheranno rifugio nel dollaro e la valuta dovrebbe quindi salire a scapito dell’oro, riducendo ulteriormente l’appeal dei lingotti come investimento rifugio.

Tra le materie prime industriali, anche rame e cotone potrebbero andare sotto pressione a causa degli effetti del dollaro forte e dell’avvertimento lanciato da Trump alla Cina.

E ciò potrebbe spingere gli investitori long delle materie prime a cercare guadagni su determinati mercati che di recente hanno visto delle impennate, come frumento e cacao.

Sul calendario economico, gli investitori seguiranno da vicino le decisioni sui tassi della Banca d’Inghilterra e della Banca Centrale Europea giovedì e i dati sulle vendite al dettaglio USA di agosto venerdì.

h3 Si inasprisce lo scontro commerciale tra USA e Cina/h3

Venerdì Trump ha avvertito che quasi 500 miliardi di dollari di altri prodotti cinesi potrebbero finire nel mirino dei dazi USA molto presto, riducendo le probabilità di Pechino di sfuggire allo scontro commerciale senza grossi danni. Washington introdurrà i 200 miliardi di dollari di dazi “molto presto, in base a ciò che succederà”, ha riferito Trump ai giornalisti sul jet presidenziale Air Force One. “Non mi piace fare così ma, oltre a questi, ci sono altri 267 miliardi di dollari pronti da colpire se lo volessi”.

Il suo avvertimento spaventa soprattutto gli investitori del rame, dal momento che il metallo grezzo è una delle principali materie prime industriali che la Cina compra dagli Stati Uniti.

I dati statunitensi sulle posizioni dei trader delle materie prime per la settimana terminata il 4 settembre mostrano che gli speculatori hanno abbandonato in massa le posizioni rialziste sul rame nei timori per l’avvertimento precedente reso da Trump su 200 miliardi di dollari di nuovi dazi sulla Cina.