Oro: nuovi record all’orizzonte

 | 04.03.2022 13:12

Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com

La storia spesso di ripete. E mentre la ripetizione non è mai perfetta, la price action futura spesso segue il passato quando i ragionamenti sono simili.

Nel 2008, la crisi finanziaria globale ha fatto sì che le banche centrali inondassero il sistema con una liquidità senza precedenti. Lo stimolo del governo ha stabilizzato l’economia, evitando una recessione o conseguenze peggiori. La liquidità e lo stimolo hanno funzionato, ma hanno acceso una miccia inflazionistica che ha portato i prezzi delle materie prime ai massimi pluriennali e, in alcuni casi, di tutti i tempi, nel 2011-2012.

Nel 2011 l’oro salito al massimo storico di 1.920,70 dollari sul contratto COMEX, in quanto il metallo giallo ha risposto all’inflazione. L’oro è sceso con l’inizio della crisi del 2008, ma tre anni dopo ha toccato un massimo storico.

Dodici anni dopo, nel 2020, la pandemia globale ha presentato conseguenze economiche ancora più terribili, poiché il COVID-19 ha portato morte e malattia. Il costo economico è stato devastante e i governi e le banche centrali hanno utilizzato gli stessi strumento del 2008. L’unica differenza è stata nei livelli di liquidità e di stimolo, molto più elevati nel 2020.

Nel 2008, dopo l’inondazione di liquidità, l’oro è schizzato ai massimi storici, eclissando il livello dei 1.000 dollari l’oncia. Ad agosto 2020, l’oro ha più che raddoppiato il livello toccando 2.063. Nel 2021 e inizio 2022, mentre i prezzi delle altre materie prime sono schizzati a massimi storici o pluriennali, l’oro ha registrato correzioni, consolidamenti ed ha assimilato il picco di agosto 2020. A febbraio, i fattori economici e geopolitici hanno spinto l’oro ed il quadro tecnico sembra indicarci un nuovo massimo all’orizzonte.

L’oro supera il pattern a cuneo

Dopo il massimo storico toccato ad agosto 2020, l’oro ha registrato massimi più bassi fino alla settimana del 7 febbraio 2022.