Outlook Ftse Mib #47

 | 18.01.2018 10:11


Buongiorno a tutti e ben tornati al primo appuntamento dell’anno con l’Outlook sul Ftse Mib (quest’oggi affiancato a una doverosa analisi del S&P 500, vero termometro dei mercati azionari mondiali).

Trascinato dalla grande forza degli Stati Uniti, anche il nostro indice ha iniziato il 2018 all’insegna degli acquisti e con una performance che in questo primo scorcio di gennaio ha superato il 7.5%.

La seduta di ieri, ha visto richiudere tempestivamente il gap down registrato in apertura, riportando le quotazioni appena sopra quota 23.500 punti, ad una distanza di un 3.00/3.50% dalla resistenza di 24.200/24.500 che già da settimane avevo preannunciato come possibile (o meglio, estremamente probabile) area di target.

I motivi che mi avevano spinto ad indicare questa zona come approdo per il nostro listino, erano dovuti a vari aspetti tecnici, esposti negli articoli precedenti, quali la presenza di un 38,2% di ritracciamento del grande crollo del Ftse Mib avvenuto dal massimo relativo del 2007 fino al doppio minimo storico del 2009/2011 in area 12.000, la presenza di multipli di prezzo interessanti (minimo 12.000, che con una performance del 100% porta a 24.000 – nostra area target – che con un’ulteriore performance del 100% porterebbe a 48.000, area dei massimi storici, che consentono di scorgere una certa “geometria” nella prezzatura del nostro indice) e la presenza di una resistenza statica pluri-testata, capace di respingere fin dal 2009 ogni tentativo di risalita del Ftse.

La mia ipotesi, in fase di concretizzazione, si basava sulla “voglia” dei grandi operatori di andare a vedere come si comporterebbe l’indice italiano in caso di nuovo contatto col “muro del pianto” di area 24.200, data la capacità di frustrare ogni possibile sogno di rinnovato splendore per il listino nostrano. Tutta questa curiosità peraltro, viene a mio parere alimentata dalla situazione del mercato azionario in america. Un grafico giornaliero di Sp500 vale più di mille parole: