Panoramica mercati - settimana 26 settembre

 | 25.09.2016 10:30


La FED e la BOJ non modificano i tassi di interesse, seppure con sfumature importanti in prospettiva.

Per la FED la decisione non passa all’unanimità (3 membri votano per un rialzo) e vengono abbassate le stime di crescita annua di lungo periodo dal 2.65% all’ 1.85%.

La BOJ non modifica il Quantitative Easing già in atto ma si inventa il Qualitative Easing, cioè acquisti selettivi per gestire la curva dei rendimenti obbligazionari (meno scadenze lunghe, più scadenze brevi) e più acquisti di ETF sull’indice locale (il Topix allargato): una decisione che rende le scadenze obbligazionarie lunghe tendenzialmente più rischiose.

Gli indici azionari reagiscono tutti positivamente, ma direi senza grandi entusiasmi. La cosa positiva è che una volta digerito il fatto che si riparlerà di rialzo tassi a questo punto non prima di dicembre, per un periodo relativamente lungo ci si potrà concentrare sui prezzi, accantonando il pensiero sulle mosse delle banche centrali.

Sui grafici non cambia molto. A parte per il Nasdaq che fa nuovi massimi storici, i prezzi dei principali indici sono ritornati in prossimità delle resistenze di periodo, per ora senza superarle. Eravamo in zona dubbio la scorsa settimana, dubbi non ancora completamente fugati dopo questo rialzo settimanale.