Petrolio, guadagnare anche con il greggio in calo

 | 16.07.2020 17:30

Il petrolio WTI è sui massimi degli ultimi quattro mesi, poco sopra i 40 dollari il barile, un graduale recupero dai minimi di aprile sostenuto anche dall’adeguamento dell’offerta al crollo della domanda provocato dalla pandemia.

Ieri le riserve strategiche degli Stati Uniti hanno mostrato che è in corso un ritorno alla normalità, la scorsa settimana sono scese di sette milioni di barili, il calo più forte da inizio anno. Nello stesso giorno, l’Opec+ ha annunciato che a partire da agosto la produzione tornerà a salire, a seguito del termine dell’accordo sul temporaneo contenimento raggiunto due mesi fa. I membri del cartello ritengono che non ci saranno ricadute negative sui prezzi in quanto i consumi stanno ripartendo.

Arabia Saudita e Russia, i due paesi leader, sono anche riusciti ad imporre restrizioni ai membri Opec che non hanno ottemperato ai tagli, come per esempio l’Iraq. SOMO, la compagnia petrolifera di stato di Baghdad ha avvertito sei raffinerie asiatiche sue clienti, che il mese prossimo le consegne saranno inferiori a quanto promesso.

Ma per quanto l’Opec possa darsi da fare, serrando le fila e richiamando all’ordine i membri indisciplinati, non riuscirà a far risalire più il prezzo del petrolio, la debolezza della domanda è destinata a far sentire i suoi effetti sulle quotazioni, vanificando gli sforzi del cartello che oggi controlla una parte importante dell’offerta.

"Per il prossimo futuro non è prevedibile una normalizzazione della domanda petrolifera: le linee guida del Center for Desease Control USA rendono quasi impossibile il rientro dei lavoratori negli edifici adibiti ad uffici prima che sia pronto un vaccino. Se non c'è nessuno in ufficio, non c'è bisogno di viaggi d’affari”, si legge nel report firmato da Robert Minter, investment strategist presso Aberdeen Standard Investk. L’analisi prosegue chiarendo: “oggi vediamo meno di un milione di barili al giorno di carburante per aerei, in calo rispetto ai 7 milioni standard. Quel buco di 6 milioni di barili al giorno di domanda potrebbe ricomparire nel 2021 a un certo punto, ma dipende dalle scoperte mediche”.

Gli aerei sono a terra e le automobili sono ferme in garage. ”Negli Stati Uniti, il 77% dei lavoratori va al lavoro in auto, con una media di 30 miglia al giorno. Gran parte di questa domanda è evaporata con le politiche sul lavoro da casa che dovrebbero durare fino alla fine dell’anno”, prevede Minter.

Alla luce di queste considerazioni, il gestore si aspetta, da qui a fine anno, un prezzo del WTI compreso tra 33 e 43 dollari il barile. La previsione però non tiene conto della politica. “Un’eventuale presidenza Biden potrebbe implicare un aumento delle barriere all'ingresso nel mercato americano dell'esplorazione del petrolio e del gas, portando a un aumento dei prezzi”.

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