Ellen R Wald PhD | 23.11.2022 16:36
L’OPEC e l’OPEC+ non si riuniranno prima del 4 dicembre, ma le voci sui piani dell’OPEC per la produzione di petrolio stanno già facendo notizia e muovendo il mercato.
Lunedì il ministro del petrolio saudita ha smentito la notizia.
Il prossimo vertice dell’OPEC precede di poco l’implementazione delle controverse sanzioni del G7 e delle politiche di price cap sul petrolio russo di origine marittima, prevista per il 5 dicembre. Il G7 non ha ancora reso noto l’effettivo tetto dei prezzi, anche se prevede di attuarlo tra meno di due settimane. È improbabile che la politica di sanzioni del G7 sia influenzata da una politica OPEC o OPEC+ concordata un giorno prima.
Ecco alcune questioni che i trader dovrebbero conoscere in relazione al prossimo vertice dell’OPEC.
Secondo alcune voci, una volta attuate le sanzioni contro la Russia, l’OPEC+ non sarà più una forza di mercato importante perché la produzione di petrolio russo sarà ostacolata. Questo è molto improbabile, perché anche se la produzione di petrolio russa dovesse diminuire di 1,4 milioni di barili al giorno (secondo le proiezioni dell’AIE), rimarrebbe comunque un’importante fonte di petrolio per i Paesi non appartenenti al G7. Probabilmente ci sarà un periodo di assestamento come quello a cui il mercato ha assistito nel marzo e nell’aprile del 2022, ma la Russia continuerà ad essere un attore importante nel mercato petrolifero globale. I legami tra Arabia Saudita e Russia sono rimasti forti e i sauditi sanno che l’OPEC ha più influenza sul mercato con la Russia che senza. Anche se la produzione petrolifera russa dovesse diminuire per un certo periodo, i grandi attori dell’OPEC, come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, capiscono che il coinvolgimento della Russia nell’OPEC+ li avvantaggia nel lungo periodo. Dunque, faranno tutto il necessario per mantenere la Russia coinvolta nonostante le sanzioni.
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