Piazza Affari e trimestrali, ecco 6 blue-chip interessanti per questa settimana

 | 26.10.2021 09:23


Le tensioni sulle trattative per Monte dei Paschi, i prezzi delle case in Europa che sembrano non fermarsi, la crisi energetica e l'imminente pericolo dell'inasprimento della politica monetaria, annessa ai timori inflazionistici e dei tassi d'interesse non devono farci distogliere l'attenzione verso le trimestrali.


Tra i titoli più interessanti c'è sicuramente Unicredit (MI:CRDI), al centro del risiko bancario e con la riunione del cda prevista per mercoledì 27 ottobre. Gae Aulenti ha fermato le trattative con il Tesoro italiano per l'acquisizione di Mps (MI:BMPS), nonostante questa operazione rafforzerebbe la posizione competitiva in Italia della banca milanese aumentando la sua presenza nel Centro-Nord. Infatti Mps ha 4 milioni di clienti con 87 miliardi di euro depositati, 62 miliardi di masse in gestione e 42 miliardi di masse in amministrazione.

Nell'articolo "UniCredit e Mef troppo distanti, salta trattativa per Mps" Alessandro Albano specifica che l'interruzione è stata causata dal gap tra le richieste delle banca milanese e le possibilità del Mef. L'editor ha proseguito sottolineando che l'AD Orcel ha richiesto un aumento di capitale a 7 miliardi di euro (soglia ritenuta necessaria per garantire la neutralità dell'operazione) nonostante il governo abbia già messo sul piatto circa 2 miliardi di Dta e non ha voluto superare la soglia massima di 3,5 miliardi per sistemare il Cet1 del Monte e coprire le 7.000 uscite. Un'altra soluzione accreditata resta il piano "stand-alone", richiedere una proroga all'UE e continuare con la nazionalizzazione nel medio periodo. In questo scenario, il Tesoro potrebbe accelerare nella ristrutturazione della banca (crediti deteriorati, rischi legali, esuberi, cambio del management), per poi trovare nuovi investitori nell'arco del 2022.

Unicredit sembra voler "tutelare" il proprio patrimonio di base (Tier 1) che costituisce la componente di "base" del capitale di rischio della banca stessa, fatta da capitale azionario, di riserve e di utili non distribuiti mentre sono escluse le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali, le perdite e anche le rettifiche di valore cioè il portafoglio di negoziazione.

Rispetto al secondo trimestre in cui ha registrato ricavi pari a 4,4 miliardi di euro, in calo del 6,1% rispetto al primo e in rialzo del 5,5% sullo stesso periodo dell'anno scorso e con un utile netto sottostante di 1,1 miliardi di euro in rialzo del 24,7% rispetto al precedente, nel terzo le stime vedono un utile netto a 838 milioni di euro dopo cessione del portafoglio di Npl attraverso Bank d.d. Mostar di 17,5 milioni di euro in vista dei conti trimestrali (692 milioni di euro l'anno precedente) con ricavi totali a 4,25 miliardi (2,2 da margine di interesse e 1,6 da commissioni). Per il 2021, si attendono ricavi in linea con la guidance precedente di circa 17,1 miliardi e costi di 9,9 miliardi.