PMI e tensioni geopolitiche frenano i rialzi

 | 02.08.2022 10:00

Prima seduta della settimana e del nuovo mese in ribasso sui principali listini azionari, dopo i decisi rialzi della scorsa settimana - S&P 500 + 4,26%, Nasdaq 100 +4,45% mentre in Europa Milano +5,63% - e con il mese di luglio che ha visto il miglior guadagno mensile per lo S&P 500 dal novembre 2020.

A far rallentare il rally le preoccupazioni sulla crescita economica, dopo le pubblicazioni degli ISM manifatturieri – soprattutto per quelli europei che scendono sotto lo spartiacque dei 50 – il tonfo del petrolio e le tensioni cino-americane, con la possibile visita dello Speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan. Tutto questo in un contesto di pubblicazioni delle trimestrali che, negli Stati Uniti, registra una crescita degli utili del 7,7% a/a (escluso il settore energetico -2,6%).

PMI manifatturieri che evidenziano un deciso calo dell’economia europea. In Europa il dato si è contratto a 49,8 da 52,1 in giugno, indicando la crescita più lenta dell'attività di fabbrica dal giugno 2020. Inoltre, le aspettative del settore sono peggiorate a tal punto che un numero maggiore di aziende prevede di ridurre la produzione piuttosto che aumentarla nel prossimo anno, una situazione che non si vedeva dai primi giorni della pandemia. Valori europei che perfino scendono al di sotto di quelli della Russia. Crisi energetica, con i prezzi del gas europeo che faticano a stabilizzarsi, scambiando sui €200 /MWh (+384% a/a), e con nuove tensioni sui Balcani (Serbia / Kosovo) che rischiano di aprire un nuovo fronte tra NATO e Russia (sempre nel cuore dell’Europa).