Post Covid 19: investimenti sostenibili

 | 31.08.2020 00:01

La questione della sostenibilità non scomparirà, sta diventando sempre più importante anche per le autorità di regolamentazione. La c.d.“tassonomia verde”, per classificare gli investimenti sostenibili, dell’Unione Europea, stabilisce precisi criteri e limiti che dovrebbero facilitare gli investimenti in attività che contribuiscono alla sostenibilità, così come il Recovery Plan da 750 miliardi di euro che influenzerà i flussi di capitale nei prossimi anni.

Integrare i parametri ESG ( Environmental, Social, Governance) nella costruzione del portafoglio deve rappresentare una costante essenziale per la valutazione del rischio e per determinarne le perfomance.
Nell'ultimo periodo hanno dato prova di solidità e rapportando ESG con la valutazione e costo del capitale si è dimostrato la loro efficacia, tant'è vero che durante la pandemia più del 70% dei fondi focalizzati su di esso ha perso meno dell'S&P 500.
I motivi che spingono ad avere come riferimento l’ESG, sia per le aziende quotate e non, riguardano l’attenzione sugli investimenti sostenibili, minore volatilità e maggiore qualità, buone performance che confermano la tendenza a superare meglio le crisi e adottare un orizzonte di lungo periodo da parte degli investitori.
Alla fine del 2019 gli asset sostenibili hanno superato i 40 miliardi di euro e uno dei principali fattori che ha guidato questa crescita è stata l’integrazione degli ESG in asset class come le obbligazioni high yield, fondi ad alto rendimento che investono prevalentemente in titoli di debitori con minore solvibilità.

I portafogli costruiti su asset sostenibili hanno tempi di performance migliori nella lunga transizione in un mondo a basse emissioni e bisognerebbe concentrarsi, soprattutto nell'immediato , sullo "stress idrico" che si manifesta quando la richiesta di acqua supera la disponibilità, ed è un rischio trasversale che interessa intere nazioni, asset class e singoli settori.
Le proiezioni del "World Resources Institute" (Istituto mondiale delle risorse) mostrano come nel giro di un decennio gran parte del pianeta sarà interessato da questo fenomeno che molti, anzi la stragrande maggioranza, sottovalutano. A livello globale, l'80% dei consumi idrici sono riconducibili soprattutto al settore primario e secondario, ossia a quello agricolo e dell'allevamento, ma anche tessile, energetico, industriale, chimico, farmaceutico e minerario. Per questo è necessario prendere in considerazione anche e soprattutto le aziende più resistenti allo stress idrico.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili in Italia nel 2020 sono aumentati nettamente.
La conferma arriva dalla "XII edizione dell’IREX Annual Report 2020 di Althesys 2020" che analizza i dati sulla trasformazione del mercato elettrico e sulla transizione alle energie rinnovabili. Questo ha messo in luce la crescita del settore sia per la potenza installata (+38%) che per il numero delle operazioni (+24%). La metà delle iniziative ha riguardato il fotovoltaico, però l’eolico resta leader con 4,7 miliardi di euro investiti e 5 GW di potenza installata. Seguono, l’idroelettrico, la smart energy, le biomasse. Cominciano a segnare numeri di un certo rilievo il biometano, storage e power-to-gas con investimenti per 9,5 miliardi di euro e 10,2 GW installati.
Dal punto di vista finanziario, l’IREX INDEX, l'indice di Borsa che riflette l’andamento delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, ha registrato un +50% dimostrandosi nettamente migliore anche nei mesi del lockdown.

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Guardando al futuro, tutte le imprese, per non restare indietro, stanno sviluppando delle strategie per affrontare in modo adeguato questo cambiamento :

C'è stato l'approdo sul mercato energetico di compagnie come Oil&Gas, ma anche dei colossi web, come Google (NASDAQ:GOOGL) e Amazon (NASDAQ:AMZN), che hanno cominciato ad approvvigionarsi con rinnovabili, sia tramite PPA (Power Purchase Agreement che indica i contratti a lungo termine per la compravendita di elettricità) sia con investimenti diretti nel settore;

Con l'uso dell’idrogeno che può essere utilizzato per decarbonizzare le industrie e per i trasporti a lungo raggio, immagazzinare energia a lungo termine e sostituire il gas naturale per il riscaldamento invernale. Entro il 2050 potrebbe valere fino a 2,5 trilioni di dollari, soddisfacendo il 18% della domanda globale di energia. Le maggiori aziende produttrici di idrogeno quotate in borsa sono ASA, Hydrogenics, ITM Power, Powercell Sweden, Plug Power e Ballard Power Systems e Nikola;

Ci sono Ørsted e SSE, tra i principali sviluppatori dell’eolico offshore. I fornitori di componentistica come Siemens Gamesa, Vestas e GE, i produttori di monopile SIF, gli installatori offshore e le società di cavi come Prysmian (MI:PRY) e Nexans;

RWE, Il più grande generatore di energia elettrica della Germania, ha compensato la diminuzione della produzione di carbone (scesa di 19,5 TWh a 38 TWh) con le rinnovabili (aumentate di 9,5 TWh a 15,4 TWh) e prevede di ottenere guadagni per il 2020 superiori alle previsioni.
I guadagni dell’eolico offshore nel recente periodo sono aumentati di quasi il 20% (585 milioni di euro). La strategia dell’azienda è ora concentrata sull’espansione dell'eolico e del solare da 9 GW a circa 13 GW entro la fine del 2022;

Enel (MI:ENEI) che si è aggiudicata 99 MW di capacità solare con accumulo di energia, dal governo portoghese attraverso DGEG, con il quale contribuirà agli obiettivi di decarbonizzazione del gruppo. Recentemente ha anche avviato la costruzione di un progetto solare e storage in Texas e ha progetti di questo tipo per oltre 160 MW attualmente approvati o in costruzione;

Iberdrola (MC:IBE), gruppo energetico spagnolo, con investimenti per 34 miliardi di euro entro il 2022 dedicati allo sviluppo delle rinnovabili, li porta verso un modello energetico low-carbon e la capacità di generare energia superiore al 30%;

Altre aziende da tenere in portafoglio potrebbero essere Mhi Vestas costruttrice di turbine eoliche, Solar Power Europe nel settore fotovoltaico , Akuo Energy, BayWa r.e. che si occupa di energia solare, eolica, biomassa e geotermia.

Il COVID-19 è stato un buon test per gli investimenti sostenibili che offrono un futuro luminoso agli investitori perchè, nei prossimi anni, potrebbero raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre $2.000 miliardi.

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