Previsioni e abbecedario per guadagnare su mercati in forte crisi

 | 23.03.2020 15:43

Se il lettore ci segue per qualche minuto, gli illustreremo la semplice ricetta di ProiezionidiBorsa per sconfiggere la crisi dei mercati e portare gli eventi a proprio vantaggio.

Si potrebbe tornare alla crisi del 2008 o più a ritroso alla crisi del 1998 e prima ancora a quella della guerra in Iraq del 1990/1991. E poi al 1987 e poi al 1974 e alla famosa crisi del 1929.

La costante è che nel 100% dei casi i mercati dopo ribassi che sono durati in media 3 anni sono risaliti.

La crisi attuale quindi porterà a nuovi rialzi dei mercati azionari. Cosa succede durante un ribasso?

I mercati azionari come le stagioni alternano a periodi lunghi di rialzi, periodi di ribasso. I rialzi sono durati in media 7/10 (distanza fra minimo e massimo) anni mentre i ribassi al massimo 3 anni (distanza fra massimo e minimo).

I ribassi durano in meno tempo ma la profondità a volte è stata anche del 30/40% in pochi mesi. I ribassi più profondi per i mercati americani sono stati quelli del 1929, del 1987 poi del 2000/2003 e poi del 2007/2009.

Assodato quindi che nel 100% dei casi a ribassi seguono rialzi e a rialzi seguono ribassi più o meno lunghi. Quindi, la migliore strategia di investimento cosa dovrebbe prevedere e fare?

Comprare sui ribassi e vendere sui rialzi! Questo è il segreto per guadagnare in Borsa.

Tutto quello che viene scritto, detto, insegnato sui rialzi e/o ribassi non serve a nulla.

Cosa deve fare chi vuole guadagnare in Borsa? Usare a proprio vantaggio delle semplici tecniche che permettono di leggere i grafici e le inversioni dei mercati.

Come guadagnare in Borsa

A priori non si può sapere dove si fermerà il ribasso. Ci sono alcune tecniche che possono darci un'idea e approssimare il risultato ma la precisione non è possibile.

C'è però un dato che è interessante da valutare. L'esperienza storica ci dice che un ribasso degli indici azionari americani è stato anche dell'89%. Questo è un dato che non va mai dimenticato o scartato a priori.

Cosa attendere dal breve termine ovvero nei prossimi 9 mesi? Siamo giunti su forti livelli di ipervenduto ma non si assiste ancora nemmeno a un'inversione rialzista di breve.

Siamo preoccupati perchè se non si inverte entro pochi giorni, dai livelli attuali fino al 22 maggio o addirittura 12 giugno di quest'anno si potrebbe scendere anche di un altro 30% in alcuni casi ed oltre.

La matematica e la probabilità però dicono che questa sarebbe l'ipotesi più pessimistica ma non ci sentiamo di escluderla.

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Comunque siamo giunti in un'area che ci fa calcolare queste probabilità: 60% che i mercati chiuderanno a dicembre sopra i livelli attuali.

Meglio però essere cauti in quanto il contesto è ancora Short anche di brevissimo.

Quali sono le probabilità a 3 anni, a 5 anni e a 10 anni? Ora spieghiamo una tecnica che non ha bisogno di ulteriori approfondimenti e/o consigli o preparazione in materia.

Chi inizia a comprare dopo un ribasso del 30% (siamo a -35% di media per i mercati azionari mondiali) ha probabilità molto elevate ( fino all'80%) rispetto alle esperienze che si sono ripetute nelle serie storiche di trovarsi in guadagno dopo 36 al massimo 60 mesi. A 10 anni la probabilità è quasi del 100%.

I guadagni sono stati di media fra il 10 ed il 20% all'anno e in alcuni casi molto superiori.

Le probabilità e il calcolo sono basati sul seguente asset geografico pesato come segue 50% America, 30% Europa e 20% Asia.

Il miglior modo per replicare questa diversificazione è quello di comprare ETF e non fondi comuni di investimento i cui rendimenti sono influenzati negativamente sia dalle commissioni di ingresso/uscita che da quelle di perfomance.

Questa appena definita è la strategia statica ma si potrebbe optare anche per un'altra più dinamica.

Ad esempio si potrebbe dilazionare l'investimento in più tranche da comprare su ogni ulteriore ribasso ad esempio del 5% o del 10%. Si sconsiglia vivamente di modellare questa strategia per investimenti e acquisti sui singoli titoli azionari o su un giardinetto di titoli in quanto il ritorno atteso potrebbe essere diverso da quanto è capitato sull'asset indicato. Inoltre la differenza è fondamentale: alcune società e i loro titoli azionari possono anche fallire in seguito a crisi sistemica.

Ed è capitato spesso dal 1898 ad oggi.

Quanto scritto non solo è una dimostrazione pratica ma è anche quanto accaduto nelle esperienze storiche nel 100% dei casi.

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