Prezzi materie prime e prospettive aumenti Fed continueranno a pesare sui titoli azionari

 | 28.03.2022 13:10

  • Una serie di fattori potrebbe spingere la Fed ad aumenti dei tassi più bruschi
  • I rendimenti vicino ai massimi di tre anni suggeriscono un possibile mercato ribassista in arrivo
  • I trader avranno molto da seguire questa settimana, con una serie di vari e complessi fattori che probabilmente colpiranno i mercati in modi potenzialmente conflittuali.

    Mentre continua l’attacco russo in Ucraina, venerdì sarà pubblicato il seguitissimo report sull’occupazione USA di marzo. Se dovesse mostrare condizioni tese, aumenteranno le aspettative che il prossimo aumento dei tassi della Fed sarà di mezzo punto percentuale. L’occupazione totale creerà pressioni rialziste sui compensi.

    Dei compensi più alti aumenteranno inoltre la domanda, facendo salire i costi nonostante l’indice IPC USA sia già al massimo di oltre quattro anni. Un altro fattore inflazionario, i prezzi del petrolio che stanno salendo, potrebbe far accelerare ulteriormente l’inflazione. Il prezzo del petrolio è già al massimo dall’aprile 2011 ed appena lo 0,04% al di sotto dei livelli più elevati dal 2008.

    Gli acquisti sul calo fanno salire i mercati in chiusura della settimana

    Venerdì, i mercati statunitensi hanno chiuso la settimana con una seduta altalenante. La maggior parte degli indici è salita quando sono arrivati gli acquisti sul calo.

    L’S&P 500 è salito dello 0,51% sulla giornata. Gli energetici hanno avuto una performance superiore, con +2,19% venerdì, replicando i volatili prezzi del petrolio. La seconda performance migliore della giornata è stata quelle delle utenze energetiche, +1,45%. Dall’inizio della crisi russo-ucraina, questo settore difensivo sta dando risultati superiori. I restanti settori ciclici risultano oltre un intero punto percentuale in meno degli energetici. Tech e beni di consumo voluttuari sono stati gli unici settori in rosso venerdì.

    Nell’ultimo giorno di scambi della scorsa settimana, il Dow Jones è salito dello 0,44%. Al contrario, NASDAQ 100 e Russell 2000 hanno chiuso in discesa, giù di meno dello 0,1%.

    Sulla settimana, l’S&P 500 è balzato dell’1,79%, grazie soprattutto al settore energetico che ha segnato +6,59%. I materiali registrano +3,7% rispecchiando l’aumento del costo delle materie prime. Il settore sanitario e quello immobiliare sono stati gli unici due in rosso su base settimanale, rispettivamente con -0,52% e -0,21%.