Prospettive settimanali sull’inflazione: per la Fed, sono ancora solo parole

 | 25.04.2022 17:13

Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com

  • Le parole della Fed della scorsa settimana erano finalizzate a testare la reazione dei mercati ad un aumento da 75bps
  • I mercati hanno chiaramente respinto l’idea
  • Le parole dei falchi sono facili e senza conseguenze. Le azioni saranno più misurate.

Prima della scorsa settimana, i mercati presumevano che il FOMC intendesse alzare i tassi overnight di 50bps in occasione del vertice del 4 maggio e l’hanno messo in conto. Poi, lunedì scorso, il Presidente della Fed di St. Louis Bullard ha casualmente detto che “non escluderebbe” un aumento da 75bps dei tassi di interesse ad un certo punto.

Martedì, i tassi di interesse a 5 anni sono schizzati di 13bps al 2,92%. Solo a settembre erano allo 0,75%! Dopo un piccolo ritracciamento mercoledì, i rendimenti hanno superato il 3% giovedì e sono arrivati quasi al 3,05% venerdì. Ora, si sa che Bullard è un falco. Ma giovedì il Presidente della Fed Powell ha reso i suoi commenti più aggressivi mai sentiti, pur non menzionando nello specifico i 75bps.

I titoli azionari quella mattina si stavano attestando al massimo di due settimane ma hanno ricevuto il messaggio. Tra giovedì mattina e la chiusura di venerdì, l’S&P è crollato del 5,4% sull’aumento del volume (come nel grafico, fonte Bloomberg). Il messaggio? “Ci stanno bene 50bps. Ma non parlate nemmeno di 75bps”.

Il FOMC ha trovato il tasto dolente. Le parole aggressive erano la chiamata, e la risposta dei mercati è stata cristallina. Di conseguenza, possiamo essere abbastanza sicuri che la Fed non alzerà di 75bps il 4 maggio e, se il mercato azionario non troverà un fondo nei prossimi giorni, potete stare certi che i membri della Fed arriveranno con delle parole di conforto.