Quali sono le opzioni per la Bce? Cosa faranno le borse?

 | 14.05.2014 10:14

Mario Draghi ha ribadito giovedi' 8 maggio che l'istituto di Francoforte e' pronto ad adottare misure non convenzionali di politica monetaria qualora l'inflazione nell'eurozona dovesse rimanere bassa troppo a lungo. Il nemico da battere per la BCE diventa ora la deflazione, uno spettro grazie al quale Draghi potrebbe convincere anche le rimanenti resistenze interne alla banca centrale a venire a piu' miti consigli nei confronti di una politica monetaria ultra espansiva. Il governatore dell'istituto di Francoforte ha puntualizzato che ad inizio giugno saranno disponibili le previsioni trimestrali sull'inflazione e sulla crescita a lungo termine, per cui non e' escluso che gia' nella prossima riunione del consiglio direttivo della BCE possano essere prese decisioni in merito alla lotta alla deflazione.
Non deve essere poi dimenticato il fatto che l'euro forte mette a rischio la crescita europea ed e' quindi anche per questo che la banca centrale adottera' misure che possono stimolarla muovendo leve che indirettamente vadano ad indebolire l'euro. Le misure che la BCE potrebbe adottare sono molte, la piu' semplice, ma anche la meno efficace, un mini taglio dei tassi, piu' incisiva invece una nuova asta Ltro, la terza, per immettere liquidita' nel sistema bancario, legandola magari questa volta all’erogazione dei prestiti alle imprese. Ipotesi credibile anche quella di sterilizzazione del piano di acquisto dei titoli di stato periferici del 2011, l’SMP, con la quale verrebbero immessi in circolazione 175 miliardi di euro.
Possibile anche l'adozione di tassi negativi, nell'ordine del -0,1% circa, sui depositi overnight, per convincere le banche a non parcheggiare la liquidita' presso la BCE. Un'altra strada percorribile e' quella dell'acquisto di titoli governativi e privati, una copia in definitiva del “quantitative easing” della Federal Reserve. Se da un lato queste misure potrebbero avere un effetto positivo sulla ripresa dell'economia, dall'altro, intervenendo in concomitanza con una fase di revisione qualitativa delle attivita' delle principali banche dell'area euro, l'"Asset Quality Review", si rischierebbe di falsarne i risultati e di rendere molto nervosi i mercati.
La Asset Quality Review sulle prime 128 banche dell'Eurozona dovrebbe concludersi entro l'estate, quindi e' possibile che il taglio dei tassi e nuovi stimoli monetari compaiano gia' prima di agosto ma che per vedere un "quantitative easing" europeo sia necessario attendere almeno settembre. L'entita' del QE della BCE, secondo alcune ipotesi fatte dalla stampa Usa ad aprile, potrebbe essere di 80 miliardi al mese, quasi 1000 miliardi di euro l'anno. Se cio' dovesse corrispondere al vero significherebbe che la "droga" della liquidita' che i mercati finanziari temevano venisse a mancare per effetto del "tapering" della Fed tornerebbe invece a circolare liberamente incendiando ancora una volta i razzi delle borse.
Che i mercati credano a questa ipotesi lo dimostrano sia l'andamento dei bond, con i rendimenti in caduta libera, quelli sui decennali italiani hanno toccato nella settimana appena terminata nuovi minimi record, sia l'andamento delle borse, tutte impostate al rialzo nonostante i tanti fattori che avrebbero potuto destabilizzarle nelle ultime settimane e che invece non hanno causato danni significativi, come le crescenti tensioni tra Russia ed Ucraina o i segnali di rallentamento dell'economia cinese.
L'indice di borsa Eurostoxx 50, nella sua versione future, quella che scontando in anticipo i dividendi da distribuire fornisce uno specchio piu' realistico del sentiment di mercato, e' giunto con i massimi di giovedi' 8 maggio al cospetto di una resistenza cruciale. Basterebbe ora uno sforzo moderato per abbattere l'ostacolo e confermare la ripresa dell'uptrend delle principali borse dell'area euro (che con le loro bluechip contribuiscono alla composizione del paniere), ma al tempo stesso basterebbe anche un segnale di debolezza per fare dubitare della rottura della resistenza e fare temere di aver visto con i picchi di gennaio dei massimi destinati a rimanere tali per lungo tempo.
I prezzi dell'Eurostoxx 50 future sono infatti ormai molto vicini ai massimi di aprile a gennaio, allineati in area 3175/78, a loro volta prossimi alla resistenza critica offerta a 3187 dal 50% di ritracciamento del ribasso dai massimi del 2007. In caso di superamento di quella soglia sarebbe possibile dichiarare terminata la fase laterale disegnata dai prezzi dai massimi di gennaio e ripreso l'uptrend visto dai minimi dello scorso giugno. E' chiaro che un segnale di questa portata inviato dal future Eurostoxx sarebbe da leggere come un segnale rialzista per le borse europee nel loro complesso.
Ipotizzando che la fase laterale citata sia un triangolo ascendente (un triangolo rettangolo con base inclinata positivamente composto al suo interno da 5 segmenti, identificati con le lettere da "a" a "e") e' possibile calcolare un obiettivo per il rialzo che risulta essere proporzionale all'ampiezza del triangolo stesso, di circa 250 punti, quindi posto a 3425 punti circa. Resistenza intermedia a 3320, lato superiore del canale crescente che sale dai minimi di giugno 2012.
Attenzione tuttavia prima di sbilanciarsi al rialzo, fino a che i 3190 punti non saranno alle spalle il rischio che il future percorra nuovamente tutta la fase laterale diretto verso la sua base, quindi i 3000 punti almeno, restera' concreto. Sotto i 3150 punti primo supporto a 3125, poi in area 3090. Attendere quindi la rottura di 3190 prima di comprare, anche in ottica di medio termine. Sotto i 3000 punti la fase laterale vista dal picco di gennaio si dimostrerebbe un'ampia distribuzione, la preparazione per un ribasso che nella migliore delle ipotesi potrebbe limitarsi a testare la base del canale crescente disegnato dai minimi di giugno 2012, passante a 2870 circa, ma che potrebbe anche spingersi fino in area 2700.