Ellen R Wald PhD | 04.07.2018 12:57
La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 04.07.2018
I mercati azionari statunitensi quest’oggi sono chiusi per la festa del 4 luglio e gli scambi, compresi quelli sul mercato del greggio, potrebbero essere lenti o ridotti per tutta la settimana.
Malgrado ciò, il prezzo del greggio si muove. Anche se la materia prima è scambiata al ribasso al momento della scrittura, ieri ha toccato i 75 dollari per la prima volta dal novembre 2014.
Per via della festa, i dati sulle scorte dell’EIA saranno pubblicati domani anziché oggi.
Tutte le previsioni indicano che i dati dell’EIA mostreranno una riduzione delle scorte di greggio.
La domanda è di quanto (TankerTrankers.com si aspetta una diminuzione di 9,8 milioni di barili).
L’API prevede un calo di 4,5 milioni di barili. Tuttavia, la riduzione delle scorte di greggio USA non è l’unico fattore ad influire sul prezzo del greggio questa settimana: una serie di aspetti fondamentali stanno al momento spingendo il prezzo dell’oro nero.
h2 1. La politica USA nei confronti dell’Iran/h2La scorsa settimana, il Dipartimento di Stato USA ha annunciato che, al contrario di quanto succedeva durante il governo Obama (quando venivano offerte esenzioni agli importatori asiatici di greggio iraniano), il governo Trump non garantirà una tale opportunità. Il prezzo del greggio la settimana scorsa è salito sulla scia della notizia che ben 2,5 milioni di barili al giorno di greggio iraniano potrebbero essere rimossi dal mercato entro novembre.
Ieri, tuttavia, il posizione affermando che sebbene il suo obiettivo sia ancora quello di portare le entrate da greggio iraniano a zero, sarebbe intenzionato a “lavorare con i paesi che stanno riducendo le importazioni esaminandoli caso per caso”. Anche se i media lo hanno dipinto come un cambio significativo della politica, in pratica potrebbe succedere che gli Stati Uniti allenteranno soltanto le sanzioni per la Cina in cambio di concessioni nell’ambito delle trattative commerciali in corso tra i due paesi.
L’India, il secondo principale importatore di greggio iraniano, non sembra aspettarsi alcun trattamento speciale ed ha reso noto di aver già trovato fonti di greggio alternative con cui sostituire il greggio ad alto tenore di zolfo che importa dall’Iran.
Sabato, il Presidente Trump ha sollevato un polverone quando ha twittato di aver discusso della politica petrolifera con il re saudita e che l’Arabia Saudita aveva accettato di alzare la produzione di 2 milioni di barili per impedire al prezzo della materia prima di salire troppo. L’Arabia Saudita ha immediatamente pubblicato una smentita affermando di non aver mai promesso niente del genere.
Successivamente, la pronti ad aumentare la produzione petrolifera insieme ai colleghi produttori Arabia Saudita e Russia.
h2 3. Arabia Saudita e Russia/h2I dati sulla produzione di giugno di Arabia Saudita e Russia indicano che entrambi i paesi hanno alzato la produzione il mese scorso. Secondo Reuters, l’Arabia Saudita avrebbe aumentato la produzione di 700.000 barili al giorno a 10,7 milioni di barili; la produzione russa è invece salita di meno, a 11,06 milioni di barili al giorno.
La Canada prevede che i 360.000 barili al giorno prodotti da Syncrude non torneranno sul mercato prima della fine di luglio.
Auguro a tutti i miei lettori americani una buona Festa dell’Indipendenza!
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