Investing.com | 26.05.2022 15:59
La paura di una possibile recessione USA cresce tra gli analisti di Wall Street, contribuendo a spingere l’indice S&P 500 sempre più sull’orlo del mercato bearish.
Si intensifica quindi la ricerca di titoli azionari che offrano ritorni positivi, mettendo al centro della scena gli exchange-traded fund (ETF) con alti rendimenti.
Nell’articolo di oggi parleremo di tre fondi che potrebbero contribuire a generare un flusso di entrate passive in questo clima di turbolenza sui mercati.
1. Global X MLP ETF
Le master limited partnership (MLP) sono asset di infrastrutture scambiate in borsa che non pagano tasse a livello aziendale. Ma almeno il 90% delle loro entrate dovrebbe derivare da fonti qualificanti come:
“esplorazione e produzione, trasporto, e altre attività che coinvolgono qualunque risorsa minerale o naturale”.
In conseguenza della loro struttura unica, le MLP solitamente distribuiscono oltre il 7% .
Il nostro primo fondo, Global X MLP ETF (NYSE:MLPA), offre esposizione ad alcune delle maggiori MLP midstream che si concentrano su trasporto, immagazzinamento e lavorazione di vari prodotti energetici. È stato lanciato per la prima volta nell’aprile 2012.
MLPA, che replica l’indice Solactive MLP Infrastructure Index, ha un portafoglio di 20 titoli. Per quanto riguarda i sotto-settori, troviamo immagazzinamento e trasporto di petrolio (46,2%), raccolta e lavorazione (29,4%), ed immagazzinamento e gas naturale (24,4%).
I primi 10 nomi rappresentano oltre due terzi degli 1,2 miliardi di dollari di asset netti. Tra questi, Enterprise Products Partners (NYSE:EPD), Energy Transfer (NYSE:ET), Magellan Midstream Partners (NYSE:MMP), MPLX (NYSE:MPLX), e Western Midstream Partners (NYSE:WES).
MLPA ha visto ritorni del 19,5% sull’anno in corso (YTD) e dell’8,5% sulle ultime 52 settimane. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 11,53x e 2,70x.
2. First Trust BuyWrite Income ETF
Il nostro prossimo fondo è First Trust BuyWrite Income ETF (NASDAQ:FTHI). Questo fondo gestito attivamente punta a fornire entrate investendo su titoli quotati negli USA con la copertura di short call sull’indice S&P 500. Quindi il fondo genera entrate scrivendo (o vendendo) opzioni sull’indice, una strategia di cui parliamo spesso. L’apprezzamento del capitale è un obiettivo secondario.
Il fondo ha cominciato gli scambi nel gennaio 2014. I primi 10 nomi rappresentano circa un quarto degli asset netti di 45 milioni di dollari.
In termini di sotto-settori, troviamo, tra gli altri, IT (22,3%), sanitari (13,6%), energetici (11,6%), beni di consumo (10,6%) e beni di consumo voluttuari (8,5%).
Tra i nomi più importanti ci sono Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon.com (NASDAQ:AMZN), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Southern Copper (NYSE:SCCO).
Il fondo è sceso del 3,4% da gennaio e del 4,3% negli ultimi 12 mesi. In confronto, l’indice S&P 500 ha perso il 16,5% ed il 6% negli stessi periodi.
Gli ETF covered call sono sempre più popolari. L’ETF effettua distribuzioni mensili. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 14,45x e 2,37x.
3. Schwab US REIT ETF
I periodi inflazionari solitamente comportano aumenti dei prezzi di asset reali e società che investono su di essi, come i (REIT).
Il nostro ultimo fondo è Schwab US REIT ETF (NYSE:SCHH), che investe su REIT USA, escludendo quelli legati ai mutui. È stato lanciato nel gennaio 2011.
Al momento contiene 142 titoli e i primi 10 rappresentano circa il 40% dei 6,2 miliardi di dollari di asset netti.
Tra i nomi più importanti abbiamo American Tower (NYSE:AMT) e Crown Castle International (NYSE:CCI); Prologis (NYSE:PLD); Equinix (NASDAQ:EQIX); e Public Storage (NYSE:PSA).
SCHH segna -14,4% YTD ma ha visto ritorni di quasi lo 0,8% in 12 mesi. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 38,20x e 3,04x. Un ulteriore calo verso i 21 dollari migliorerebbe il margine di sicurezza per questo ETF ampio e a basso costo.
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