Peter Rosenstreich | 11.02.2016 14:22
Come ampiamente previsto, i dati svizzeri sull’inflazione di gennaio sono rimasti in marcato territorio deflazionistico.
L’IPC svizzero si è fermato al -1,3% a/a e al -0,4% m/m, l’IPC di fondo al -0,9%, tuttavia l’indice mensile è sceso al -0,4% dal -0,1%.
Il franco svizzero si è rafforzato contro USD ed EUR in funzione del deterioramento della propensione al rischio e non degli sviluppi interni.
La debolezza dei prezzi futuri emersa dal rapporto di oggi non farà che alimentare le aspettative del mercato per un intervento della BNS. I recenti balzi nei depositi a vista ufficiali (575,4 mld da 559,5 mld), oltre al continuo indebolimento del CHF, hanno indotto gli operatori a speculare su possibili interventi sul forex.
Secondo noi è improbabile che la BNS fosse coinvolta, visti gli importanti effetti da valutazione sul CHF e il bilancio, già gonfiato.
Tuttavia, le continue operazioni verso i rifugi sicuri hanno invertito la forza del CHF. Piegata dal contesto economico debole e dal CHF forte, sono aumentate significativamente le probabilità di un intervento della BNS.
Detto questo, un intervento diretto sul forex continua comunque a essere meno probabile di un ulteriore taglio dei tassi negativi (anche se la BNS benedice entrambi).
Il presidente della BNS Thomas Jordan ha detto esplicitamente che il CHF è sopravvalutato e che il tasso “può scendere anche sotto i livelli attuali” (al momento la fascia inferiore è pari al -0,75%).
Con l’attenuarsi della divergenza fra le politiche che aveva generato la forza dell’USD, l’aspettativa che la BCE aumenti gli stimoli a marzo e l’incertezza globale che fa tornare i capitali sul CHF, la BNS si trova di nuovo in una posizione scomoda.
La BNS deve rendere meno attraente il CHF agli occhi di acquirenti stranieri e svizzeri, ma ha, realisticamente, strumenti limitati. Tuttavia, è troppo presto per intervenire, quindi prevediamo che, nel breve termine, il CHF continuerà ad apprezzarsi sulle valute G10.
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.