Rallentamento economico e opportunità di investimento nel retail: scenario short?

 | 24.05.2023 07:12

L’obiettivo dell’analisi è quello di utilizzare l’analisi intermarket e la macroeconomia utili a descrivere una potenziale opportunità di investimento nel settore retail americano. I protagonisti dell’analisi:
· Rapporto rame/oro
· PIL a/a
· Vendite al dettaglio a/a
· Settore retail

Ho realizzato un video sulla stessa analisi, con i seguenti "capitoli":
01:41 Breve riepilogo
04:37 Il ribasso del copper/gold ratio
05:42 La contrazione degli utili societari
06:47 La correlazione tra vendite al dettaglio e copper/gold ratio
08:53 Come le vendite al dettaglio impattano sul PIL
11:26 Il settore retail e la correlazione con le vendite al dettaglio
15:07 Il settore retail come indice di sentiment
18:09 Analisi tecnica XRT: attenzione al possibile breakout!
Esso è visualizzabile in basso alla pagina.
Buona lettura o...buona visione!

1. BREVE RIEPILOGO
L’ultima analisi, pubblicata domenica 21 maggio, aveva tra i diversi obiettivi quello di focalizzare l’attenzione sul rallentamento economico (o lieve recessione) prezzato dagli investitori per gli Stati Uniti. Per supportare ciò era stato condiviso un importante “ratio”, quello tra rame/oro, che è possibile osservare nella figura successiva.

Il rapporto tra il prezzo delle due materie prime è un ottimo “barometro economico” in quanto è correlato positivamente al dato sulla produzione industriale anno/anno:

A sua volta, il dato macroeconomico contribuisce alla ricchezza totale prodotta dagli Stati Uniti, misurata con il prodotto interno lordo anno/anno:

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Ho trattato questi concetti nell’analisi precedente. Qualora foste interessati all’argomento cliccate al link:

·
Esiste un settore che potrebbe soffrire se le aspettative sullo stato dell’economia non mutassero? Se si, quale sarà mai esso?
Andiamo per gradi.

2. RAPPORTO RAME/ORO, RALLENTAMENTO ECONOMICO, VENDITE AL DETTAGLIO E…PRODOTTO INTERNO LORDO
Il titolo del paragrafo potrebbe risultare di difficile interpretazione: che rapporto potrà mai esistere tra un indice di forza tra materie prime, un contesto economico negativo, un dato macroeconomico e…la ricchezza totale prodotta da un Paese?
La scorsa settimana avevamo osservato come il copper/gold ratio si trovasse in trend ribassista; osserviamo, ad oggi, se qualcosa è cambiata:

La situazione rimane invariata:

· Il prezzo dell’indice di sentiment continua a mantenersi in un trend ribassista dal 21 febbraio, formando una figura di analisi tecnica definita “canale ribassista”

All’interno di una fase di rallentamento economico si verifica un ulteriore rallentamento: quello degli utili societari; questo è ben mostrato nella grafica successiva, reperita dal sito “Macrotrends”:

Se gli utili societari rallentano, cos’altro rallenterà? Probabilmente il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio, mostrato nella figura successiva:

È possibile osservare come il dato, misurato anno/anno, continui la sua discesa.
Se è vero che il dato sulle retail sales è monitorato per stabilire la salute dell’economia e il copper/gold ratio ha lo stesso tipo di funzionalità, allora le prime dovrebbero essere correlate positivamente al secondo. L’ipotesi è vera?

Dal 2004 ad oggi è possibile osservare, su grafico mensile, una correlazione positiva tra essi quindi…sì! L’ipotesi precedente è vera.
E…il PIL? Che ruolo ha all’interno di questo paragrafo? Per capirlo, osserviamo la figura successiva:

Essa mostra la correlazione positiva esistente tra esso e le retail sales. Perché questa correlazione?
Per capire il concetto, è utile conoscere le variabili che vanno a comporre la formula matematica di calcolo del PIL. Utilizzando il metodo della spesa, esse risultano essere cinque:
· Consumi
· Investimenti
· Spesa pubblica
· Export
· Import

Il dato sulle vendite al dettaglio va ad impattare sulla variabile “consumi”, intesi come le spese dei consumatori per beni durevoli e non durevoli (i servizi, nelle retail sales, non sono compresi). Ora:
· All’aumentare delle spese per beni durevoli e non durevoli aumenterà la variabile “C” e, di conseguenza, trattandosi di una somma, il PIL
· Al contrario, al contrarsi delle stesse, diminuirà il valore della stessa variabile e, di conseguenza, il prodotto interno lordo

Vi è ora chiaro il motivo per il quale il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio rappresenta uno di quelli più seguiti e il motivo per cui, spesso, lo stesso ha ricoperto un ruolo di market mover? Probabilmente ora avrete le idee più chiare.

3. IL SETTORE RETAIL E LA SUA CORRELAZIONE CON L’INTESITA’ ECONOMICA
Chi sono alcuni dei diversi attori che controllano l’intensità economica? Siamo noi.
Siamo noi che accediamo al credito per investire in immobili e beni strumentali (variabile “I” della formula del PIL) o che acquistiamo beni durevoli, non durevoli e servizi (variabile “C”).
Questo significa che:
· Se l’intensità economica rallenta o, viceversa, si pensa rallenterà, significa che noi consumatori tendiamo o tenderemo a consumare meno

A un minor consumo corrisponderanno vendite al dettaglio più deboli.

La domanda ora sorge spontanea:
“Quali sono quei settori dell’economia che potrebbero soffrire di un contesto di questo tipo”?

Saranno quelli più legati alle vendite al dettaglio. Essi appartengono al settore retail. Un ETF che replica il movimento dello stesso è l’SPDR S&P RETAIL ETF (osservabile nella figura successiva), con ticker XRT:

Le prime 10 società che compongono l’ETF sono:
· Carvana Class A: 1.96%
· Amazon (NASDAQ:AMZN): 1.71%
· Gamestop: 1.71%
· National Vision Holdings: 1.64%
· Upbound Group Inc: 1.64%
· Camping World Holdings: 1.60%
· Ollie’s Bargain Outlet Holdings: 1.57%
· O’Reilly Automotive Inc: 1.55%
· Grocery Outlet Holding: 1.53%
· Dollar Tree Inc (NASDAQ:DLTR): 1.52%

I “sottosettori” compresi all’interno dell’ETF sono mostrati nella figura successiva:


La prossima grafica mette a confronto, su grafico mensile, il settore stesso con le vendite al dettaglio; esiste o no una correlazione tra essi?

Direi di sì: l’impatto del dato macroeconomico sul settore è lampante.
Probabilmente vi chiederete:

“Il settore retail, quindi, può essere utilizzato per misurare il sentiment degli investitori sull’economia”?

Beh…sì! Gli investitori, infatti, acquisteranno azioni delle società del settore quando le stesse saranno capaci di generare utili.


Per un ulteriore conferma si potrebbe utilizzare come “indicatore” il copper/gold ratio vista la sua funzionalità; che correlazione esiste tra esso e il settore retail? Come mostra la figura successiva:


La correlazione è diretta (calcolata su timeframe settimanale).

4. CONTESTO NEGATIVO PER ILSETTORE RETAIL: OPPORTUNITA’ SHORT?
Considerato il contesto economico, è possibile trovare delle opportunità “short” sull’ETF?
Analizziamo il grafico dal punto di vista tecnico.
Come mostra la figura successiva, il prezzo si trova in una lateralizzazione dal secondo trimestre del 2022. Due sono le strutture di prezzo più importanti:

· La resistenza dei 75$, testata dal prezzo il 16 agosto 2022 e il 2 febbraio 2023
· Il supporto dei 57$/59$, testato 9 volte



Dando uno sguardo più attento è possibile osservare la formazione di un pattern ribassista:

Un testa e spalle.

La rottura al ribasso della sua neckline con successivo breakout ribassista del supporto potrebbe dar via a un nuovo impulso “negativo”.
Questo accadrà? Lo commenteremo assieme. Per ora è importante considerare che questo settore, all’interno del contesto macroeconomico attuale, non dovrebbe essere rialzista, bensì il contrario.



Probabilmente, nella prossima analisi, andrò a ricercare qualche azienda dell’ETF analizzato con dei possibili segnali “short”.
Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro, attendo un vostro commento.
Buona giornata.

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